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Squid Game

2021
Titolo Originale:
Ojingeo Geim
REGIA:
Hwang Dong-hyuk
CAST:
Lee Jung-jae (Seong Gi-hun)
Park Hae-soo (Cho Sang-woo)
Oh Yeong-su (Oh Il-nam)

Il nostro giudizio

Squid Game è una serie tv del 2021, ideata da  Hwang Dong-hyuk.

La vita di Gi-Hun Seon naviga alla deriva sommersa dai debiti, un matrimonio disastrosamente fallito e una madre profondamente delusa che deve sopperire  all’incapacità del figlio di guadagnarsi da vivere spaccandosi la schiena al mercato nonostante  l’età avanzata. Gi-Hun è inseguito dai creditori che gli hanno fatto firmare una rinuncia ai diritti fisici che rischia di costargli un rene e un occhio se non trova in tempo i soldi che gli deve, mentre la sua ex moglie sta per trasferirsi negli Stati Uniti insieme alla loro figlia e al nuovo marito. Una sera, uno sconosciuto gli si avvicina proponendogli di partecipare a un gioco in cui si vincono molti soldi. Gi-Hun accetta e si ritrova invischiato, insieme a un nutrito gruppo di disperati e drop out di vario genere, in una competizione strutturata  in una serie di giochi che ricordano la sua infanzia, per esempio un-due-tre-stella, con in palio una somma astronomica per il vincitore finale, e la morte violenta per tutti gli altri. A prima vista, Squid Game racconta una storia trita e ritrita, quel filone distopico à la Battle Royale che in questi anni si è visto innumerevoli volte, forse troppe, sotto forma di film, fumetto e serie TV.

Il fattore che la distingue da buona parte della produzione similare è quel mood di nichilismo derivato da una profonda consapevolezza della propria situazione sociale che caratterizza i protagonisti della serie. Tutti sanno di essere, ognuno a modo proprio, disadattati che non hanno altre possibilità di uscire dalla loro posizione ai margini della società se non quella di vincere la cifra in palio. E non importa se chi perde muore, i protagonisti arrivano a scegliere di continuare il gioco di loro spontanea volontà anche quando gli si presenta la possibilità d’interromperlo. Per quale motivo? Perché le vite di merda a cui tornerebbero sono talmente prive di senso da essere scommesse per quell’unica probabilità di svoltare. Tutto questo, naturalmente, dà vita a una lotta senza quartiere in cui i comportamenti più prevaricatori, opportunisti e disonesti vengono sdoganati, anche quando fra due personaggi sembrerebbe essersi creato un rapporto di amicizia. Homo homini lupus, tranne qualche raro caso in cui qualcuno non rinuncia a restare umano e a cercare una via alternativa, per lo più con risultati macabri.

La cifra di Squid Game è una fusione felice e ben eseguita fra la critica sociale e la caratterizzazione dei personaggi, che va a creare una vicenda profondamente umana e politica al tempo stesso riuscendo a coniugare affondi lucidi e spietati alla società coreana e ai suoi valori con una forte presa emotiva ottenuta attraverso protagonisti con cui lo spettatore riesce a immedesimarsi. Tuttavia, nonostante i momenti di solidarietà, nonostante i percorsi di redenzione, Squid Game rimane una serie TV fondamentalmente disincantata. Nessuna buona azione resta impunita e migliorare come esseri umani non ci mette al riparo dalle conseguenze dei nostri errori passati e dall’oppressione di un sistema fondamentalmente ingiusto che, tutto sommato, non ha motivi né volontà di cambiare.