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Spider-Man: Across the Spider-Verse

2023
REGIA:
Joaquim Dos Santos, Kemp Powers, Justin K. Thompson
CAST:
Shameik Moore (Miles Morales / Spider-Man)
Hailee Steinfeld (Gwen Stacy / Spider-Woman)
Brian Tyree Henry (Jefferson Davis)

Il nostro giudizio

Spider-Man: Across the Spider-Verse è un film d’animazione del 2023 diretto da Joaquim Dos Santos, Kemp Powers e Justin K. Thompson.

Dato che dei pregi di questo film leggerete ovunque, iniziamo con i difetti. Sfruttando – come spesso accade nel cinema pop degli ultimi tempi – l’idea di multiverso in modo eccessivo, che invece dovrebbe essere utilizzata con prudenza e moderazione, Spider-Man: Across the Spider-Verse risulta a tratti complicato, confuso e traballante sotto il peso del comparto teorico che pure cerca di imporre. Si perde di vista l’approfondimento dei personaggi (ci si chiede come sia possibile che Peter Parker, e vale qualsiasi versione di Peter Parker proveniente da un qualsiasi universo, noto per il suo senso di responsabilità, decida di portare in battaglia sua figlia di un anno, anche se dotata di superpoteri). Anche la “conclusione” è insoddisfacente, dopo un film così impegnativo, considerando che dura quasi due ore e mezza, lasciare così tanti fili (di tela) appesi è un autentico colpo basso. Tuttavia, bisogna considerare l’aspetto estetico, ed è qui che questo sequel di Spider-Man: un nuovo universo eccelle, presentandosi come un film ambizioso che aspira ad essere considerato un’opera d’arte, come dimostra una delle prime sequenze d’azione, dopo un lungo prologo sulla vita di Gwen Stacy/Spider-Woman, realizzata in uno splendido stile acquerellato che richiama quasi una produzione indipendente, ambientata al museo Guggenheim di New York, dove una versione del villain Avvoltoio in stile leonardesco, trasportata nella dimensione sbagliata, si chiede cosa sia veramente considerabile arte.

Per il film, che mantiene comunque la promessa di intrattenere al massimo delle possibilità, viene da coniare il termine di “artentaiment”, e chissà che non diventi un trend positivo (parafrasando Nanni Moretti). La trama riprende a un anno dagli eventi del primo film, con Gwen/Spider-Woman e Miles/Spider-Man, vari “ragni” provenienti da diverse dimensioni, che si ritrovano sotto la guida di una squadra composta da diverse versioni alternative dell’uomo ragno, con a capo Miguel O’Hara, l’ambiguo Spider-Man del 2009. Potrebbe sembrare delirante, ma alla fine non lo sono tutte le storie sui multiversi? Gwen e Miles instaurano una piccola relazione romantica e poi si ritrovano coinvolti in una missione per salvare l’intero multiverso dai piani criminali di Spot (La Macchia), che inizialmente sembra un personaggio più comico che spaventoso (lo penseremo tutti… una macchietta!) ma ben presto si rivela pericoloso e inquietante. Sia Miles che Gwen hanno problemi con i rispettivi genitori, ai quali non possono rivelare la loro identità segreta.

Entrambi i padri lavorano in polizia. Inaspettatamente, Miles si ritrova nel mezzo degli scontri tra gli altri super-ragni a causa delle loro diverse visioni su come affrontare il pericolo e le proprie responsabilità. Finché si mantiene l’emozione viva e si evita di pensarci troppo, il film scorre senza intoppi. Tuttavia, se si comincia a ragionare attentamente – anche se potrebbe essere meglio evitarlo – emergono leggerezze nella sceneggiatura ed elementi poco comprensibili. Uno su tutti: si suggerisce che ogni universo abbia uno stile visivo unico – un’idea affascinante – ma Gwen si adatta visivamente all’universo di Miles senza una spiegazione, mentre gli altri personaggi mantengono l’aspetto originale. Tuttavia, per i fan, questo dettaglio ha poca importanza e compensano le mancanze con la loro fiducia. Ad esempio, è comune la teoria che Gwen possa essere transgender (nella sua stanza è visibile una bandiera con i colori del Pride) e ciò alimenta l’affascinante ipotesi che possa “trasformarsi” tra gli universi in modo più “fluido” rispetto agli altri personaggi. La risposta a queste domande, se verranno mai fornite, è ovviamente riservata al prossimo film, già annunciato, Beyond the Spider-Verse, previsto per il 2024.