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Spartacus: la vendetta – Stagione 2

2012
Titolo Originale:
Spartacus
CAST:
Liam McIntyre (Spartacus)
John Hannah (Quinto Lentulo Batiato)
Lucy Lawless (Lucrezia)

Il nostro giudizio

Spartacus: la vendetta – Stagione 2 è una serie tv del 2012, andata in onda per la prima volta in Italia nel 2012, ideata da Steven S. DeKnight

Non ci deve nemmeno aver pensato troppo il copywriter dei promo di Sky nel lanciare in Italia la prima, attesissima serie di Spartacus. Un lancio a voce molto alta, due appuntamenti alla settimana, uno in prime time con la versione un po’ meno sesso, un po’ meno sangue, uno in tarda serata con tutta la carne dei due tipi ben esposta. Un successo strepitoso di ascolti anche per l’Italia, a replicare il successo nel resto del mondo. E mentre il nostro pubblico faceva la conoscenza del fumettone televisivo di Steven S. DeKnight prodotto da Sam Raimi (che non ha bisogno di presentazioni e che già in questa veste si era cimentato come produttore di Hercules e dello spin off Xenia), negli Stati Uniti andava in onda la seconda serie, con l’espediente ormai pluriabusato del prequel.

Una scelta forzata dalle condizioni di salute di Andy Whitfield, lo Spartacus della prima stagione, seriamente ammalato e non disponibile a questo giro. Questa seconda serie, Spartacus: la vendetta racconta in sostanza le vicissitudini che porteranno Crixus a diventare il Campione di Capua, così come lo trovammo all’inizio della prima serie. Il registro è identico a quello che già conosciamo e a tutto ciò che ha fatto il successo di The Blood and the Sand. Sangue a fiotti, una fotografia e una regia che più fumettose non si può (riferimenti a pioggia a 300 di Zack Snyder), sesso e presunte trasgressioni a ogni piè sospinto.

Il protagonista di Spartacus: la vendetta, colui che interpreta Gannicus, il campione della casa di Batiato, è un tal Dustin Clare.

Che sarà anche bellino, ma nei panni del gladiatore ai tempi di Roma antica è davvero inadeguato. Ogni volta che entra nel ludus è come se uno degli indossatori protagonisti di Zoolander venisse teletrasportato sulla sabbia di qualche millennio fa in mezzo a uomini e bruti. Involontaria, la risata ci scappa sempre, così come di fronte a certi dialoghi. La battuta finale (non vi rovino nulla, giuro) «e ora facciamo finta che queste persone non siano mai esistite e che non se ne parli mai più in questa casa» servirà anche a giustificare perché nella prima serie non si faccia cenno alcuno ai protagonisti di Spartacus: la vendetta (ma allora che prequel è!?) ma l’effetto che fa è la battuta di una puntata dei Simpsons.