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Sound of Freedom

2023
REGIA:
Alejandro Monteverde
CAST:
Jim Caviezel (Tim Ballard)
Mira Sorvino (Katherine Ballard)
Bill Camp (Vampiro)

Il nostro giudizio

Sound of Freedom è un film del 2022, diretto da Alejandro Gómez Monteverde.

Il film che non vogliono farci vedere! Ma chi? Loro, naturalmente. E chi sono Loro? Beh, come diceva quel simpaticone di Steve Martin ne Il mistero del cadavere scomparso: Loro sono Loro, giusto? Si, ma Loro chi? Se chiedete a quel cospirazionista incallito di Mel Gibson – che il film lo ha caldamente sostenuto – lui vi dirà che Loro non sono altro che i brutti, sporchi ed esoterici Democratici, impegnati a spremere come limoni i nostri poveri infanti per cavar fuori fino all’ultima goccia di prezioso adrenocromo. Se domandate invece ai castissimi mormoni della Angel Studios – che il film l’hanno distribuito – vi confermeranno che di mezzo ci sono sempre quei cattivoni di Bill Gates, Soros e la sempreverde Clinton Family. Se vi andasse piuttosto d’interpellare un antiabortista come Eduardo Verástegui – che il film l’ha prodotto – o, meglio ancora, un integralista pro Maga come Jim Caviezel – che ne è di fatto il protagonista –, entrambi vi diranno che Sound of Freedom è un film scomodo, poiché tratta lo spinosissimo tema del traffico sessuale di quei piccoli figli di Dio che, contrariamente a quanto Tom Hanks e altri malvagi seguaci dell’Asinello bramerebbero, non sono affatto merce di scambio. Parole loro, ovviamente.

Ma poiché noi di cinema e non di politica – almeno in questa sede – viviamo e parliamo, delle oscure dietrologie in sapor di QAnon ce ne sbattiamo altamente, preferendo rivolgerci direttamente a quell’Alejandro Gómez Monteverde che il film l’ha onestamente diretto. E nonostante un non sospetto background pro-life, il nostro mexican boy non può che ammettere come Sound of Freedom sia, poetiche e filmiche licenze permettendo, innanzitutto una storia vera. Quella dell’ex agente federale Tim Ballard: repubblicanissimo e religiosissimo Giustiziere della notte spietatamente reazionario quanto un Callaghan e provvisto della chirurgica licenza di uccidere di un James Bond di cristologica vocazione, impegnato, assieme alla propria paragovernativa task force, in un’avventurosa e vendicativa caccia all’uomo (anzi, al pedofilo) tra centro e Sud America, allo scopo di smantellare il laido mercato pedopornografico internazionale e consegnare alla giustizia – o direttamente al buon Creatore – i suoi infami procacciatori. E poiché il bello e devoto Caviezel di Cristo e delle sue Passioni ne sa giusto qualcosina, non può certo sfigurare nel dar muscoloso corpo a un perfetto padre di famiglia, seguace tanto dello Zio Sam quanto dell’Onnipotente CEO, in nome dei quali si prodiga nella disperata ricerca di due poveri fratellini honduregni finiti, loro malgrado, nelle sozze grinfie di orchi assetati più di giovane sesso che di sangue.

Che Sound of Freedom sia, al netto di tutto, un film scomodo è un puro e semplice dato di fatto, indipendentemente dallo scalpore mediatico e dalle proiezioni speciali con pullman carichi di fanatici organizzate in patria dall’esagitato Trump e dalla sua variopinta cricca. Un film scomodo ma tuttavia mai realmente coraggioso, valido più per il cosa che per il come; voglioso di parlarci dell’Inferno senza tuttavia mai schiaffarcelo direttamente in faccia e nel quale i viscidi diavolacci non vanno al di là dei soliti stereotipati nerd occhialuti, sudaticci e sovrappeso, buoni giusto per una puntata di To Catch a Predator. Un film che tenta disperatamente di costruire, per oltre due ore e dieci, un disturbante mood da marcio sottobosco crime quando a un piccolo gioiellino come Evilenko son bastanti i soli cinque insostenibili minuti iniziali per dirci, senza sdolcinati fronzoli o bigotte autocensure, cosa sia realmente il marciume del lolitismo. Il film che non vogliono farci vedere, ma che tutti o quasi sembrano aver visto. Il tipico film capace di racimolare quattro o addirittura cinque stelle a casa propria ma che, aperta la porta e superata Liberty Island, con i bollenti spiriti ormai ben raffreddati difficilmente potrebbe superare i due soli nel cielo di Tatooine.