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Six Acts

2013
Titolo Originale:
Shesh peamim
REGIA:
Johnathan Gurfinkel
CAST:
Sivan Levy (Gilli Shulman)
Eviatar Mor (Omri Stein)
Roy Nik (Tomer Rozenberg)

Il nostro giudizio

Six Acts (Shesh peamim, 2013) è un film di Johnathan Gurfinkel, con Sivan Levy, Eviatar Mor e Roy Nik.

Gili ha sedici anni, frequenta il liceo e a casa i genitori non la seguono. Non è carina, ma ha fama di essere precoce e di andare a letto con tutti, cosa che la porterà a soffrire di una pessima reputazione.  Il film dell’esordiente Gurfuinkelaffronta l’argomento col giusto distaccoe mette in scena uno spaccato di vita in Israele, ma che potrebbe riferirsi a quello di un qualsiasi contesto europeo.

 

TRAMA

In Six Acts, Gili è un adolescente che decide di cambiare scuola. Decisa a migliorare uno status sociale che le sembra inferiore e con un disperato desiderio di essere accettata,aggancia diversi ragazzi e fa sesso con tutti loro,spostando ogni volta più in là i limiti della sua disponibilità. I ragazzi sono desiderosi di prendere ciò che viene così generosamente offerto, e Gili è entusiasta di ottenere la loro attenzione. Nessun adulto ha controllo sulla sua vita e nessuno può guidare le sue scelte. Nel giro poco tempoGili dovrà scontare la sua pessima reputazione, della quale è pateticamente inconsapevole, finché non sarà troppo tardi.

 

RECENSIONE

Gili (Sivan Levy) non ha ancora diciotto anni, frequenta il liceo e a casa i genitori non la seguono. Non è carina, ma ha fama di essere precoce e di andare a letto con tutti. Come ha imparato col tempo Omri (Eviatar Mor), Gili prima fa la riottosa, ma basta insistere che ci vuole poco per convincerla ad aprire la bocca o le gambe. A Gili, anche se non sembra, Omri piace molto e pur di frequentarlo fa finta di non capire che il ragazzo se ne approfitta con richieste sempre più sconce. Prima le chiede di fare una sega all’amico Tomer (Roy Nik), poi si fa fare un pompino mentre un altro amico, Shabat (Niv Zilberberg), si masturba e la tocca. Alla sua festa in disco la fa entrare gratis, ma a patto che si chiuda in bagno con lui e il pr della serata e li faccia contenti entrambi. In ultimo le chiede di sverginare il fratellino tredicenne. Gili è la protagonista di Six Acts, sei atti di un’adolescenza problematica fatta di quotidiana violenza psicologica e soprusi giovanili che sembrano un compromesso naturale di un qualsiasi coming of age, ma che in realtà lasciano l’amaro in bocca per lo squallore e le differenze sociali sottese. Il film dell’esordiente Johnathan Gurfuinkel arriva da Israele, ma lo spaccato che mette in scena potrebbe riferirsi a quello di un qualsiasi contesto europeo. Six Acts sembra un crossover tra il cileno Joven y alocada e il serbo Clip, ma del primo non mostra la stessa consapevolezza spudorata della protagonista e del secondo prende le distanze dal tessuto sociale sottoproletario, calando questi ragazzi arrapati e ossessionati dal sesso nella borghesia di Tel Aviv. Questo perché a Gurfinkel non interessa mostrare più del dovuto e affronta l’argomento col giusto distacco.