Featured Image

She’s Allergic to Cats

2016
Titolo Originale:
She’s Allergic to Cats
REGIA:
Michael Reich
CAST:
Mike Pinkney (Mike Pinkney)
Sonja Kinski (Cora)
Flula Borg (Sebastian)

Il nostro giudizio

She’s Allergic to Cats è un film del 2016, diretto da Michael Reich.

Il bello del cinema è che, mal che vada, puoi sempre buttarla sullo sperimentale. Nel senso che, quando ti accorgi di avere per le mani una storiella non particolarmente prestante, hai sempre modo di condire il tutto con un po’ di psichedelia surrealista che, di questi tempi, è sempre dannatamente cool. Un po’ quello che l’esordiente Michael Reich ha fatto con She’s Allergic to Cats, confezionando uno strambo oggettucolo filmico marcatamente indie nel quale, se da una parte la narrazione appare drammaticamente banale, ciò che rende decisamente interessante l’intera baracca sta proprio nella follia della sua messa in scena. Un esperimento visuale che lascia ben presto i terreni del cinematografico puro per volare, libero e felice, verso gli sbarellatissimi lidi della video arte, dove di raccontare qualcosa di chiaro e schietto non frega una cippa lippa proprio a nessuno. Non è infatti roba di tutti i giorni poter ammirare, così d’emblée, secrezioni anali canine in suadente ralenti in un marasma di luci, colori e bizzarrie di ogni sorta, un’esperienza che, solo per il fatto di essere stata catturata da una macchina da presa degli anni Duemila, merita di essere presa in seria considerazione.

Con un titolo decisamente geniale, che in sé esemplifica l’intera (e risicatissima) morale della pellicola, She’s Allergic to Cats narra le avventure dello sfigatissimo Michael Pinkney, cinefilo incallito da poco trasferitosi nella gloriosa Hollywood per tentare la fortuna come regista, dovendo tuttavia ben presto ridimensionare le proprie ambiziose aspettative. Costretto infatti a campare di stenti attraverso la grottesca occupazione di apprendista tolettatore di animali, il giovanotto prosegue la propria attività di videomaker underground realizzando un surreale video diario in cui riversa ogni piccolo insignificante evento della propria altrettanto insignificante vita, nel mentre in cui progetta di mettere in scena una versione gattofila del Carrie depalmiano. Ma un giorno tutto sembra destinato a cambiare quando conosce casualmente la bella Cora (Sonja Kinski), quella che pare essere finalmente la donna della sua vita. Ma c’è un problema: i ratti infestano l’angusto appartamento nel quale il ragazzo vive, costringendolo a ricorrere a un turbolento felino per poter debellare la rosicchiante pelosa piaga. Tutto risolto, dunque; la serata del primo appuntamento sembra destinata a decollare. Ma ecco che, proprio sul più bello, un ennesimo e insormontabile problema pare profilarsi all’orizzonte: la giovane, così come preannunciato dal titolo di qui sopra, pare proprio essere allergica ai miagolanti amichetti. Che fare?

Molte posso essere le motivazioni per le quali, dopo un rapidissimo passaggio al Fantasia International Film Festival 2016, She’s Allergic to Cats ha fatto irrimediabilmente perdere le proprie tracce. Una per tutte la già citata surrealistica bizzarria che rende questo stranissimo oggetto cinematografico tanto ipnotico quanto irrimediabilmente inconcludente. Si, inconcludente e, in qualche modo, persino indigesto. A voler essere onesti, però, l’opera di Reich, nonostante un’evidente patina da low budget, una conclusione più o meno chiara può anche avercela. E, a costo di essere ripetitivi, va detto che tale chiave di lettura la si può ravvisare nella schiettezza del titolo stesso. Ciò che sta intorno a questo semplice nucleo è tutto un marasma di visionarietà, fatto di sovraimpressioni dal sapore dadaista, esplosioni cromatiche degne del miglior trip da LSD e parecchi riferimenti espliciti al caro vecchio cinema d’avanguardia sperimentale, qui impiegato in una forma decisamente suggestiva a cavallo fra impressionismo ed espressionismo. L’arte visuale dello sbarellato Pinkney si fonde col sua stessa vita, trasformando quest’ultima in un videoclip impazzito nel quale fantasia e realtà risultano ormai impossibili da scindere. C’è pure il tempo, verso il finale, di evocare persino atmosfere thrilling che paiono tirare in ballo il giallo decostruttivista di Cattet e Forzani, senza ovviamente averne il medesimo talento ed eleganza. È molto probabile che non vedrete mai She’s Allergic to Cats. Tuttavia, se mai ne aveste l’occasione, è pur sicuro che non potrete uscirne indifferenti. Parola d’onore!