Sherlock – Stagione 2 è una serie tv del 2010, andata in onda per la prima volta in Italia nel 2011, ideata da Steven Moffat e Mark Gatiss.

Rifacimento, reboot, trasposizione… Non è facile dare una definizione corretta di Sherlock. Quelle raccontate nella miniserie inglese della BBC (3 puntate di 90’ l’una alla fine del 2010, in Italia su Joi e poi in chiaro su Italia 1, e altre 3, della stessa durata, tra il primo e il 15 gennaio del 2011) sono le avventure di uno Sherlock Holmes nato con un secolo di ritardo, nella Londra dei taxi e delle reti wi-fi e dove i diari del dottor Watson sono un popolarissimo blog.

La prima stagione è servita a gettare le basi di questo affascinante microuniverso, presentando personaggi aggiornati, ma fedelissimi allo spirito originale – Holmes freddo e al limite della sociopatia, Watson sarcastico, coraggioso e donnaiolo – per poi chiudersi con un cliffhanger stratosferico e vigliacchissimo che vedeva l’entrata in scena di un “Jim” Moriarty che sembra il Joker di Batman senza make up. La seconda stagione di Sherlock spinge il pedale sulla trama orizzontale, ci delizia con trovate visive sempre nuove per mostrarci in tempo reale il mondo attraverso gli occhi di Holmes e si diverte un casino a fottere con le aspettative del pubblico.

Tra una battuta sul cappello da cacciatore (reso famoso dalla tv, ma che Holmes non ha mai indossato nei libri) e il solito malinteso per cui tutti scambiano Holmes e Watson per una coppia, strizzate d’occhio e dialoghi inglesissimi, prende corpo una storia sempre più esaltante che si alimenta della perfetta alchimia tra i personaggi e le interpretazioni fenomenali degli attori (ottimi Martin Freeman e Benedict Cumberbatch, rispettivamente Watson e Holmes, ma merita anche Mark Gatiss, co-autore della serie che si è ritagliato la particina del fratello maggiore di Sherlock). Ah, sì, e Irene Adler è una dominatrice sadomaso. Cosa si può volere di più?