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Shark 2 – L’abisso

2023
Titolo Originale:
Meg 2: The Trench
REGIA:
Ben Wheatley
CAST:
Jason Statham (Jonas Taylor)
Jacky Wu (Jiuming)
Cliff Curtis (‘Mac’)

Il nostro giudizio

Shark 2 – L’abisso è un film del 2023, diretto da Ben Wheatley

Pensavo fosse uno shark movie e invece era Jurassic World. O almeno così sarebbe stato se, oggigiorno e in questo cinema, si potesse ancora avere pretese o aspettative. Sicuramente riversarle su un film come questo, con biglietto da visita incluso, è, senza alcun timore di smentita, ardito. Il primo capitolo sui megalodonti doveva servire anzitutto per darci la dimensione effettiva, a posteriori, di questo numero due: da una parte per il registro adottato, dall’altra per prepararci ad un naturale ingigantimento del tutto. Bestie più grosse e Jason Statham che le combatte a mani nude o quasi: a Roma dicono “stacce” e ve ne prescriviamo una bella dose prima di entrare in sala. Questo perché il mercato cinematografico cinese, che è primo produttore di questo dittico, ha ormai da anni la necessità e l’idea di vendere prodotti in grado di competere con gli action più pomposi della controparte americana. E così Meg 2 diventa l’occasione per mostrare al pubblico un “pasticciaccio” dove ci sia tutto, col rischio che non emerga niente.

Per chi invece cerca qualcosa di più dalla visione, il mirino è sicuramente puntato su un nome e un cognome: Ben Wheatley. Le speranze però sono residue e vengono spazzate via da pochi minuti di film, svelando la natura “alimentare” di questo impegno per il regista di Kill List e Free Fire. La cosiddetta stranezza, dunque, che ci si potrebbe aspettare è piuttosto relegata alla ricerca di un eccesso sempre più altisonante. Già la prima sequenza, una delle più divertenti del film, ci mostra per immagini un bignami di elementare immediatezza sul concetto di catena alimentare, fino all’apoteosi rappresentata da un T-rex divorato da un megalodonte: dichiarazione d’intenti, già presente anche nel trailer. Il film però scivola presto in un imbuto narrativo troppo dispersivo per ciò che vuole raccontare, sempre molto banalmente: vecchi e nuovi personaggi, buoni e cattivi, l’amore e il rispetto per la natura contro il suo spietato sfruttamento, qualche battutina che per fortuna, col passare del tempo, smorza un po’ il tutto. Solo che certi momenti, assolutamente riempitivi, sembrano non finire mai, in particolare quello in cui i nostri eroi devono risalire in superficie dopo essere stati buttati giù indovinate da cosa. Almeno la promessa viene mantenuta ed ecco, in rapida successione, tre megalodonti, un esercito di grossi lucertoloni carnivori e un kraken. Un misto di mare che ti rammenta la multiforme filmografia giurassica ma ti fa anche sognare (un minimo) Tentacoli di Assonitis.

E mentre Statham si sforza, in tutti i sensi che si possano concepire, il resto del cast trova finalmente la sua dimensione nello slapstick. Una soluzione che colloca la seconda parte in palese difformità rispetto ai toni nettamente più seri della prima. Ripetendo, in gran parte, il finale del capitolo numero uno, Meg 2 trova almeno la spinta propulsoria per essere finalmente sé stesso: iperbolico al limite della stupidità, leggero e “ignorante”. La spiaggia esotica ed affollata (ossia il non luogo tanto caro al da poco trapassato filosofo Marc Augé) ritorna ad essere il teatro di un massacro totale, che coinvolge ancora una volta la credibilità e la benché minima regola drammaturgica. Un’anarchia (seppur anemica) di colori, salti in aria e battutacce in cui è bello perdersi, fino alla catarsi dello scontro finale tra superuomo e supersqualo, punta dell’iceberg di quello che in realtà è sempre stato l’ABC del film caciarone a stelle e strisce. Rimangono i fin troppo evidenti difetti, anche per un prodotto di tal guisa, ma come si diceva una volta “almeno è simpatico” e di ridere ce n’è sempre tanto bisogno.