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Sauna

2008
Titolo Originale:
Sauna
REGIA:
Antti-Jussi Annila
CAST:
Tommi Eronen
Ville Virtanen
Rain Tolk

Il nostro giudizio

Una grande e inaspettata sorpresa. Un horror “esistenziale”, gelido e angosciante dalla Finlandia.

La Finlandia non rappresenta una nazione celebre per produzione cinematografica, soprattutto horror; Antti-Jussi Annila è un regista oggettivamente sconosciuto; e 83 minuti sembrano troppo pochi per potersi aspettare qualcosa di decente; eppure Sauna rappresenta una delle pellicole più intriganti e profonde del panorama horror indipendente degli ultimi anni. Nel 1595, dopo una lunga guerra contro la Russia, due fratelli svedesi devono raggiungere una delegazione russa per ridefinire i confini dei due paesi. Molto presto però il viaggio si trasformerà in un incubo; il ricordo vivido ed agghiacciante di una ragazza uccisa nel corso del tragitto inizierà a perseguitarli fino al momento in cui dentro ad una misteriosa sauna (luogo fortemente legato alla simbologia scandinava della purificazione) i due dovranno fare i conti con i propri démoni e lavare i propri peccati.

Un horror che lascerà delusi gli amanti del granguignolesco e dei torture-porn; il senso di disagio è psicologico, sottile, invisibile agli occhi ma allo stesso tempo profondo e persistente. È quella paura di noi stessi, quel dover fare i conti con i nostri scheletri nell’armadio che ci angoscia più di qualsiasi altra cosa al mondo. Un vero e proprio viaggio nel rimorso, nel senso di colpa, nelle pieghe più nascoste dell’inconscio che il regista ha saputo ambientare in un’atmosfera perfetta: la gelida, plumbea e desolata Finlandia. In un crescendo di pathos e terrore si arriva all’apice dell’intera pellicola, ovvero alla parte finale, ambientata in una sauna che si trova nel mezzo di una misteriosa palude: Erik, che si è macchiato di decine di omicidi (compreso quello determinante, ovvero quello della ragazza lasciata morire nel corso del viaggio), con l’aiuto del fratello Knut troverà il coraggio di guardare dentro sé stesso per espiare i propri peccati, ma la vista dell’abisso lasciatosi alle spalle è impossibile da sostenere e l’unica possibilità è rappresentata dal perdersi nel terrore e rimanerne letteralmente accecati.
Una fotografia magistrale e una soundtrack perfetta che tolgono il fiato e che trasudano angoscia e disperazione per tutto il tempo e che per molti versi ricordano atmosfere alla Lynch. Il contenuto  è fortemente ermetico e denso, il ritmo dilatato e lisergico, non risultando però quasi mai eccessivamente lento o noioso. Insomma, l’etichetta che si è creata attorno a questo film – di “horror esistenziale” – sembra riassumere bene i caratteri generali di un piccolo e inaspettato gioiello, impossibile da ridurre a precedenti filoni o pellicole.
Ottima l’interpretazione dei due attori principali, perfetto il lavoro di regia di Antti-Jussi Annila del quale aspettiamo presto nuovi film.
È troppo sperare in una scena scandinava che sappia studiare e fare tesoro di certe esperienze per proporre altri gelidi capolavori?! Nel frattempo godiamoci Sauna.