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Roma criminale

2013
Titolo Originale:
Roma criminale
REGIA:
Gianluca Petrazzi
CAST:
Luca Lionello (Er Toretto)
Alessandro Borghi (Il Commissario Lanzi)
Corrado Solari (Il Columbia)

Il nostro giudizio

Roma criminale è un film del 2013, diretto da Gianluca Petrazzi.

Due percorsi incrociati: quello dell’agente di polizia Lanzi, figlio di un poliziotto ucciso in servizio anni prima, e quello de “Il Toretta”, l’assassino del padre di Lanzi, appena uscito di prigione ma incapace di capire il mondo di oggi perché legato a un vecchio codice criminale.

Il poliziesco italiano è stato per anni uno dei nostri più grandi vanti commerciali. Abbiamo avuto, nei meravigliosi anni 70, la consapevolezza che l’asfalto non scottava soltanto a L.A. o San Francisco, ma poteva bruciare come l’inferno, sotto piogge di proiettili, a Napoli, Milano o Roma, tramutate per l’occasione in giungle urbane violente e a mano armata. I nostri commissari avevano il volto dei vari Maurizio Merli o Franco Nero, eroi simbolo di un’Italia che, sotto le Brigate Rosse e le continue brutalità, chiedeva giustizia, fosse anche quella dell’uomo comune che, imbracciando il fucile, si poneva al di sopra dello Stato. Roma criminale di Gianluca Petrazzi è in primis cinema, non tv. Sembra scontato dirlo, ma la maggior parte dei prodotti di genere moderni l’ha dimenticato. Siamo nello stesso terreno giocato da Claudio Fragasso, nei primi anni 90, quando, con Palermo Milano: solo andata, Coppia omicida e La banda, aveva cercato di resuscitare il nostro cinema poliziesco. Inutilmente.

Con Roma criminale però si compie un passo avanti rispetto a ogni altro esperimento di necrofilia cinematografica: si cerca di riprendere le fila da dove il cinema aveva spento le luci, il tempo in cui Tomas Milian prendeva il mitra e… tàtàtà!, massacrava bambini, dove i vari commissari di ferro venivano seccati proprio sul più roseo happy end. Quindi, quando vediamo una barella con sopra il corpo di Vincenzo Marazzo detto il Toretto (Luca Lionello), capiamo che siamo davanti al finale di Roma a mano armata con persino la stessa sciarpa del gobbo che pende da sotto un lenzuolo insanguinato.

Roma criminale è un film di citazioni e omaggi, uno strano ibrido che funge da seguito e da reboot del classico di Lenzi, che mischia e rielabora nomi e cliché, ripropone situazioni e personaggi storici del nostro poliziesco, in un’inedita ottica malinconica da noir chandleriano. D’altronde i personaggi in scena sono perdenti, con la morte già in faccia, a cominciare dall’alcolizzato e manesco protagonista, Marco Lanzi, figlio di un commissario che, come in Italia a mano armata, è stato seccato a colpi di mitra da un’auto in corsa. Per non parlare poi del cattivo principale, Vincenzo Marazzo, che uscendo di galera si trova, un po’ come il Carlito’s Way di De Palma, davanti a un mondo cambiato e impossibile da capire, dominato da un’altra mala molto meno onorevole, quella colombiana, capitanata da un vecchio amico (Carlo Solari) forse non così amico.

Lionello riporta in vita la lucida follia di un villain alla Tomas Milian, con i tic, le esplosioni di violenza e le battute fulminanti, regalando al suo personaggio, coi capelli lunghi brizzolati e i Ray- Ban coatti, un’umanità inedita. Petrazzi gira in maniera deliziosamente rozza, con quel piglio spettacolare che riporta proprio ai registi più ruspanti del nostro poliziesco, i Franco Martinelli o i Mario Caiano, soprattutto quando mette in scena un inseguimento tra le strade di Roma che, trent’anni fa, sarebbe stato coreografato dal mitico Remy Julienne. Il lato sadico, da sempre elemento importante del genere (ricordate la morte con palle da bowling in Napoli violenta?), ha qui una dimensione limitata ma di grande effetto quando ci mostra la trucida fine di un colombiano sotto una pressa. Nel cast di cammei illustri (da Simona Cavallari a Claudio Fragasso) ritroviamo, con una certa emozione, Massimo Vanni, storico stuntman, nel ruolo del mitico Gargiulo, lo stesso personaggio che, nelle squadre di Bruno Corbucci, accompagnava il Nico Giraldi di Tomas Milian in tante avventure.