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RoboCop

2014
Titolo Originale:
RoboCop
REGIA:
José Padilha
CAST:
Joel Kinnaman (Alex Murphy/RoboCop)
Gary Oldman (Dr. Dennett Norton)
Michael Keaton (Raymond Sellars)

Il nostro giudizio

RoboCop è un film del 2014 diretto da José Padilha.

RoboCop è un film (action/crime/sci-fi) diretto da José Padilha, con Joel Kinnaman, Gary Oldman, Michael Keaton e Abbie Cornish. L’agente di polizia di Detroit Alex Murphy subisce unattentato mentre cerca d’incastrare i suoi colleghi corrotti. La multinazionale bellica OmniCorp innesta ciò che rimane di lui in un corpo meccanico. Murphy, il primo agente-robot, dovrà lottare contro chi cerca di manipolare la sua mente. Il film è il remake di RoboCop – ll futuro della legge di Paul Verhoeven del 1987. Padilha riesce a rimodernare un eroe eighties, e si mantiene in equilibrio tra azione e sentimento,mettendo in scena personaggi credibili.

TRAMA

RoboCop: Detroit, 2028. La multinazionale OmniCorp è un gigante mondiale nel campo della tecnologia robotica. I droni di sua fabbricazione vengono utilizzati dal governo degli Stati Uniti per le azioni militari all’estero. Adesso la OmniCorp vorrebbe espandere il suo mercato anche all’interno del paese, per il controllo e la repressione della criminalità interna. Per blandire l’opinione pubblica, ancora in larga parte contraria, la OmniCorp innesta in una corazza robotica quanto resta di un poliziotto, Alex Murphy, praticamente morto in un attentato. La OmniCorp vorrebbe manipolare le azioni di Alex grazie a un impianto nel suo cervello, ma lui è deciso a mantenere il suo libero arbitrio, e si oppone ai tentativi di strumentalizzarlo…

RECENSIONE

In RoboCop l’agente di polizia di Detroit Alex Murphy subisce unattentato mentre cerca d’incastrare i suoi colleghi corrotti. Lo scienziato Dennett Norton, per conto della multinazionale bellica OmniCorp, innesta ciò che rimane di lui in un corpo meccanico. Murphy diventa così il primo sbirro robot. Ma chi detiene il reale controllo di questo super-ibrido? La mente di Murphy o Raymond Sellars, il magnate che ha finanziato il progetto di ricostruzione? Ai remake ci si avvicina pieni di pregiudizio, specie se l’originale aveva lasciato un segno indelebile. Nel caso di RoboCop l’emozionante scena d’apertura in Medio Oriente scioglie le perplessità, e il resto del film mantiene le promesse. José Padilha non solo riesce nell’intento di rimodernare un eroe eighties, ma si spinge oltre: crea l’edizione 3D (nel senso del realismo) di un franchise che aveva l’allure di un fumetto (meravigliosamente) modellato in due dimensioni. L’intelligente sceneggiatura di Joshua Zetumer si mantiene in equilibrio tra azione e sentimento e disegna personaggi credibili, con villains che non sono cattivi per costituzione ma per motivazione. Peccato che una brusca accelerazione a tre quarti del film impedisca di assimilare al meglio la catena degli eventi. Ritmo sostenuto, montaggio cronometrico, effetti speciali superlativi, e non mancano momenti di riflessione in bilico tra filosofia (“l’illusione del libero arbitrio”) e politica (il ruolo dei mass media nel manipolare il consenso), con un picco di grande intensità emotiva: quando l’agente Murphy, spogliato della corazza, osserva ciò che è rimasto del suo corpo e supplica d’essere abbandonato alla morte.