Featured Image

Rigor Mortis

2013
Titolo Originale:
Jiāng shī
REGIA:
Juno Mak
CAST:
Chin Siu-ho (Chin Siu-ho)
Anthony Chan (Yau)
Kara Hui (Yang Feng)

Il nostro giudizio

Rigor Mortis è un film del 2013, diretto da Juno Mak.

Il vecchio attore Siu Ho attende malinconicamente la fine dopo la morte della moglie e del figlio. Fantasmi e spiriti infestano il palazzo dove abita, e quando una vedova tenta un rituale per riportare in vita il marito deceduto, Siu Ho e gli altri inquilini saranno costretti a confrontarsi con entità soprannaturali e malvage.

Nel suo esordio dietro la macchina da presa, dopo una carriera strepitosa come attore e musicista, il ventinovenne Juno Mak si affida a un racconto di vendette, tentati suicidi, ritorni, misteri e terrore; il tutto rinchiuso in un ambiente domestico (un condominio hongkonghese), in cui i classici fantasmi sono ombre dalla parvenza di ragnatela appiccicaticcia, immagini di un passato a base di violenza sessuale e shock visivi; i vampiri sono mostri più che mai assatanati di sangue, e i protagonisti per cui si tifa sono figure dall’animo storpio e deforme: l’anziana che pur di riportare a una qualche forma di vita il marito deceduto sacrifica un bambino biondo a un mostro (e che così facendo trasforma un atto d’amore in un sacrificio orrendo e disumano), è il personaggio più interessante del film.

Immerso in atmosfere lugubri color seppia, sotto il costante martellamento del sonoro perturbante, in una storia intrippata ed intricata che funziona soltanto a tratti (e non sempre nei momenti più splatter: la CGI è visivamente faticosa e in certi punti fin troppo posticcia), Rigor mortis prende allo stomaco quando vira su eccessi e svolte narrative che non ti aspetti, ma la sceneggiatura è davvero troppo ingarbugliata e pasticciata (soprattutto nella sua seconda parte) per convincere appieno. Alla fine, dell’opera prima di Mak, a rimanere è il sapore dell’eccessivo entusiasmo e l’incertezza della prima volta. Produce Takashi Shimizu.