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Resident Evil – The Final Chapter

2017
Titolo Originale:
Resident Evil - The Final Chapter
REGIA:
Paul W. S. Andrson
CAST:
Milla Jovovich (Alice)
Ali Larter (Claire Redfield)
Shawn Roberts (Albert Wesker)

Il nostro giudizio

Resident Evil – The Final Chapter è un film del 2016, diretto da Paul W.S. Anderson

Arriva la resa dei conti per tutti: per Alice Abernarthy e la sua battaglia per recuperare e mettere in salvo quei pochi sopravvissuti all’invasione degli zombi scatenata da un incidente biologico; per la Umbrella Corporation, multinazionale farmaceutica onnipresente e onnipotente come la Spectre, che vuole sfruttare l’epidemia a proprio vantaggio avendo sempre tra le ruote Alice e la sua struttura genetica modificata; per il virus T, motore del disastro planetario e artefice delle peggiori nefandezze orrorifiche in mano alla Umbrella; per Paul W.S. Anderson, da 15 anni saldamente in sella al cavallo di razza Resident Evil. Anderson ha plasmato e manipolato a propria immagine e somiglianza, distaccandosi dall’omonimo videogioco della Capcom, una saga cinematografica il cui merito è quello di aver ridato vigore agli zombi in tempi non sospetti: è innegabile. Innegabile è anche che, pur essendone l’indiscusso autore, avendone scritto tutti i film e dirigendone quattro su sei, gran parte del merito di aver dato vita a un universo cinematografico di orrore e azione va alla moglie Milla Jovovich che con la sua armoniosa fisicità ha incarnato una delle eroine action più incisive del grande schermo. Milla, o meglio Alice, nel finale del precedente Resident Evil: Retribution era al comando della resistenza alla Casa Bianca, ultima roccaforte presa d’assedio da orde di zombi. La ritroviamo, tradita da uno dei capi della Umbrella, Wesker, di nuovo in fuga dalla città, in compagnia di un pugno di sopravvissuti, senza sapere cosa fare.

INDIDE 2

Questa volta sarà, inaspettatamente, la Regina rossa, l’intelligenza artificiale della Umbrella corporation, a dettare la missione per Alice e a svelare il sordido piano della Umbrella. L’intera epidemia è un’apocalisse guidata dall’azienda per purificare la Terra secondo il modello del Giudizio Universale e poi ricostruirla secondo le proprie condizioni. La sua programmazione le impedisce di combattere i propri capi ma le permette di rivelare ad Alice l’ubicazione dell’antivirus che, spargendosi nell’aria, potrebbe cancellare immediatamente il T-Virus e salvare gli ultimi avamposti di resistenza, sempre più risicati. Come prevedibile, l’antivirus si trova nell’alveare dove tutto era iniziato e la sua ricerca porterà Alice – e lo spettatore – non solo a scoprire sempre di più i retroscena di tutta la storia, ma anche la verità sul proprio passato e sul proprio ruolo nella vicenda, rimasti sempre sotto un grosso punto interrogativo sin dal primo film. Senza tema di fare spoiler, la storia dell’origine del T-Virus e dell’identità della Regina Rossa è incoerente con quanto visto in Resident Evil: Apocalypse e si nota lo sforzo di creare a tutti i costi un colpo di scena che faccia rileggere l’intera storia in maniera diversa. La testa e la coda si toccano perfettamente e il ritorno a Raccoon City strappa più di un’emozione, ma il corpo risente di qualche forzatura, compreso l’inspiegato dietro-front di Wesker che alla fine di Retribution restituisce ad Alice il dono del T-Virus per poi voltarle nuovamente le spalle.

inside 1

Se gli esegeti della saga cinematografica troveranno da ridire sul modo di dare delle risposte cambiando le domande, mentre i cinefili coglieranno ironicamente una similitudine con un noto film di Deodato a uno dei colpi di scena finali, va detto che come film in sé Resident Evil – The final Chapter è una chiusura degnissima (ma il finale non esclude completamente un seguito)  che si eleva di parecchio dall’andamento piatto degli ultimi due capitoli. Gioca a favore l’operazione fan-service di richiamare le stesse location del primo film, ma Anderson non riposa sugli allori e costruisce grandissime scene d’azione, molte delle quali con combattimenti corpo a corpo notevoli, e (ri)mette in scena personaggi al meglio delle proprie potenzialità, tra cui il redivivo dottor Isaacs (Iain Glen) in versione ieratica e la combattiva Claire Redfield (Ali Larter) senza trascurare orde di zombi e mostri assortiti. The Final Chapter diventa il riassunto adrenalinico di tutto quello che la saga è stata, dal post-apocalittico alla fantascienza post-Matrix, dando ancora adesso, dopo anni di distanza, nuova benzina allo zombi-movie che altrove si sta spegnendo sempre di più nell’onda imitativa di The Walking Dead.