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Red Rose

2022
REGIA:
Ramón Salazar, Henry Blake, Lisa Siwe
CAST:
Amelia Clarkson (Wren Davies)
Isis Hainsworth (Rochelle “Roch” Mason)
Natalie Blair (Ashley “Ash” Banister)

Il nostro giudizio

Red Rose è una serie Netflix del 2022 creata da Michael e Paul Clarkson.

Che il cinema spesso cavalchi l’onda dell’attualità è cosa risaputa. Un esempio recente lo abbiamo visto con il diffondersi della pandemia da COVID-19, base di partenza o contesto narrativo per diversi film di genere. Invece l’horror, nel corso degli anni, ha abbracciato la tecnologia come mezzo per raccontare le nostre paure, i nostri timori e ansie nei confronti del mondo che ci circonda. Ciò che differenzia la serie tv Red Rose rispetto ad altre produzioni recenti è l’assenza del soprannaturale come spiegazione agli eventi. Il Male non si diffonde tramite maledizione (leggasi The Call di Takashi Miike) o strane presenze che vivono su app o social (come in Bedevil, per citarne uno a caso). É tutto tristemente umano, il che dà a questa serie tv il potere di mettere in guardia i giovanissimi dalle insidie di internet. La storia si svolge a Bolton, in Inghilterra. Un gruppo di ragazzi si prepara a festeggiare la fine degli esami e l’inizio di un’estate che si preannuncia senza pensieri. Wren e Rochelle sono molto legate tra loro sin dall’infanzia. Completano il gruppetto la fan numero uno di Lady D, Ashley, poi c’è Taz, Anthony e Noah, il cui affetto verso Wren si è tramutato in amore.

Trascorrono le loro giornate tra feste e lavoretti estivi, fin quando Rochelle riceve uno strano messaggio con link allegato. Lei è sin da subito presentata come una ragazza dalla vita molto complicata. É insicura, ma allo stesso tempo prepotente. Spinta dalla curiosità, apre il link e scarica Red Rose, una misteriosa app che sembra conoscerla e sapere di cosa ha bisogno. Quel click sarà l’inizio di un incubo, per lei e i suoi amici. Formata dai canonici otto episodi, Red Rose è il prodotto perfetto per il target a cui fa riferimento. A chi è rivolta? Soprattutto agli adolescenti, ai giovani che senza pensarci troppo affidano sé stessi e tutta la loro vita ai social. É così che l’app insidia la vita dei protagonisti, accedendo a tutti i loro dati, alle foto e alle funzioni principali dei loro cellulari. Crea scompiglio nella vita di ragazzi la cui preoccupazione, prima della sua installazione, era la scelta del college. Il modo in cui l’app agisce, quasi avesse un cervello pensante e facesse azioni consapevoli, è oltremodo inquietante e lo è ancor di più l’idea che le vittime predilette siano i più deboli. Chi viene preso di mira è la persona insoddisfatta della sua vita, magari con rancori e frustrazioni interiori ormai marce, che vuole emergere e sentirsi potente. L’app promette mari e monti ed è facile cascarci. Così agisce con Rochelle e con tutti quelli che da lei si lasceranno sedurre.

Red Rose dilaziona abbastanza bene ritmo, tensione e mistero, quasi fosse girato come un giallo. Le ambientazioni tipiche del nord dell’Inghilterra aiutano a creare una cornice perfetta agli eventi e gli attori sono completamente a loro agio. Inoltre, noterete che non sono affatto i tipici bellocci da serie tv, anzi, e questo li rende reali quanto la storia che raccontano. Una nota di merito è la colonna sonora pop di cui riconoscerete grandi hit mondiali sia del passato che più recenti, una scelta che sottolinea il mondo giovanile a cui si rivolge. Le note di demerito riguardano alcune situazioni che si ripetono in cui un po’ d’inventiva in più non avrebbe fatto male al risultato e molti dialoghi banali, fastidiosissimi all’ascolto visto l’impegno messo per far sì che la serie tv non finisse nel marasma del solito prodotto streaming da quattro soldi. Se quindi, in certi momenti, ci si tappa le orecchie, rimane un buon prodotto e raggiunge senza particolari problemi l’obiettivo di partenza.