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Raised by Wolves – Una nuova umanità

2021
REGIA:
Luke Scott, Alex Gabassi, Sergio Mimica-Gezzan, Ridley Scott, James Hawes
CAST:
Amanda Collin (Madre / Lamia)
Abubakar Salim (Padre)
Winta McGrath (Campion)

Il nostro giudizio

Raised by Wolves – Una nuova umanità è una serie tv del 2021, creata da Aaron Guzikowski.

Ventiduesimo secolo, sul pianeta Kepler 22-b. Due androidi di ultima generazione, Madre e Padre, sono stati programmati per prendersi cura di embrioni umani portati via dal Pianeta Terra reso invivibile da una guerra mondiale di natura religiosa. All’interno della nuova cornice di rinascita della specie umana, pero’, gli eventi non procedono come previsto e le minacce, sia interne al gruppo che esterne, portano gradualmente ad un’escalation di violenze e colpi di scena. Serie televisiva statunitense creata dallo sceneggiatore Aaron Guzikowski (Prisoners, Papillon) per HBO Max con il benestare del produttore Ridley Scott che firma anche la regia dei primi due episodi, Raised by Wolves (10 episodi) si nutre di tutto l’immaginario cinematografico plasmato e comunicato dall’autore cinematografico di Blade Runner. La complessità delle implicazioni del rapporto fondante tra l’umano e ciò che, in una certa misura, lo è oltre modo – l’intelligenza artificiale – costituisce l’elemento propulsore della rappresentazione e della narrazione, rispettivamente, ma secondo uno sviluppo di efficacia dagli esiti opposti. Dal punto di vista del packaging, Raised by Wolves è un prodotto televisivo di alto livello.

Le funzioni tecnologiche sono tridimensionali ed avvolgenti, l’uso dei colori freddi (dal grigio al blu) facilita il riconoscimento della dimensione aliena per conoscenza acquisita, il contrasto delle luminosità intensifica il perpetuarsi del dramma imminente. In tal senso, il piacere derivante dalla visione di un corpus di scene e sequenze elegantemente definite nel dettaglio delle varie cornici spazio-temporali stimola l’approccio attivo da parte dello spettatore, la sua fruizione attenta; ma non basta a compensare, o mitigare, il trattamento caotico delle diverse storie a livello dell’intreccio e dei significati corrispondenti. C’è davvero tanto in questa serie tra echi, suggestioni, rimandi, citazioni, contaminazioni di genere, miscugli di tematiche universali e simboli visivi (uno tra i tanti, la scena di sesso di Madre con il suo creatore che fonde amore e morte), e l’alterazione dell’ordine cronologico – che distribuisce parti di accadimenti passati e virtuali lungo un continuum quasi ripiegato su se stesso – aggiunge materiale da decodificare a un tessuto di personaggi ed eventi già fin troppo complicato.

La rete digitale che connette i protagonisti gli uni agli altri sembra funzionare come un network di collegamenti ipertestuali: da ciascuna storia scaturisce una realtà diversa esistente in uno spazio e tempo che ci spostano continuamente all’indietro e in avanti, fino al limite del cortocircuito narrativo di flashback e flashforward. Oltre al già citato Blade Runner, e agli imprescindibili Alien e Westwolrd, è Lost la serie di riferimento che anima la ricerca, sfiancante, da parte di Raised by Wolves dell’accumulo di tasselli quali indizi da cogliere per il completamento di un puzzle di senso definitivo. Disponibile in Italia dall’8 Febbraio su Sky Atlantic, Raised by Wolves non sembra aggiungere, ad oggi, nulla di particolarmente significativo – nè di significante – rispetto alle opere fondamentali che ne costituiscono il necessario inquadramento di forma e contenuto. Ma molto potrebbe comunque cambiare con l’uscita della seconda stagione della serie, prevista per l’inizio dell’estate del 2022.