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Progetto Lazarus

2022
REGIA:
Marco Kreuzpaintner, Laura Scrivano, Akaash Meeda
CAST:
Paapa Essiedu (George)
Anjli Mohindra (Archie)
Rudi Dharmalingam (Shiv)

Il nostro giudizio

Progetto Lazarus è una serie tv del 2022, creata da  creata da Joe Barton.

George Addo è uno sviluppatore di app che riesce finalmente a ottenere un importante finanziamento per il progetto che gli permetterà di dare una svolta alla sua vita. I cambiamenti arrivano davvero: si sposa e la sua compagna rimane incinta ma, quando tutti i suoi sogni sembrano realizzarsi, una pandemia colpisce la razza umana e l’estinzione sembra prossima. Poi George si risveglia nel suo letto, è di nuovo il grande giorno, deve presentare il suo progetto per ottenere il finanziamento. Sicuro che quel che ha appena vissuto è reale prova ad avvertire le persone che ha intorno finendo per rovinare la sua vita. Solo una donna gli crede, l’agente di un’organizzazione segreta che ha scoperto come sfruttare una peculiarità della natura stessa del tempo per riavvolgerlo e salvare il mondo ogni volta che sta per finire: il Progetto Lazarus. Progetto Lazarus, di Joe Barton, con Paapa Essiedu e Tom Burke, è un thriller fantascientifico costruito su un meccanismo narrativo interessante che, oltre a far girare una trama avvincente, tocca quei temi che rendono oggi rilevante una storia.

Il presupposto che permette all’organizzazione di cui fanno parte i protagonisti di salvare il mondo è l’idea che un giorno preciso durante l’anno, per la precisione il primo di luglio, sia una sorta di checkpoint la cui attivazione cancella quanto successo da quella data fino al momento in cui il Progetto Lazarus decide, attraverso un meccanismo che volutamente non viene specificato, di attivarlo. In questo modo George e i suoi colleghi sono in grado di affrontare nuovamente l’extinction level event di turno con tutta la preparazione necessaria, più di una volta se serve. Uno dei temi importanti, per una serie prodotta nell’antropocene, è quella del presente sotto attacco del futuro inteso come scenari possibili che condizionano lo svolgersi del qui ed ora in termini di simulazione, proiezione e preparazione. La forza principale del Progetto Lazarus è la possibilità di vivere il futuro come alternativa possibile ma soprattutto evitabile togliendo l’effetto sorpresa quantomeno ai cigni grigi, se non addirittura ai cigni neri, per dirla con Taleb.

Naturalmente emerge un dilemma etico che sta nel senso della misura. Nel Progetto Lazarus esistono due mutanti, uno è George e l’altro è Shiv, a differenza degli altri agenti non hanno bisogno di un siero speciale per ricordare il passato cancellato dai vari riavvolgimenti del tempo. Shiv è un mutante dalla nascita e ha imparato da tempo a gestire il suo potere. George ne è consapevole da poco. Un lutto personale rompe la consuetudine del rispetto dei protocolli e porta i personaggi a chiedersi quanto grande debba essere la perdita per rendere lecita l’attivazione del checkpoint, se sia lecito sfruttare la tecnologia di riavvolgimento per fini personali e, soprattutto, se sia corretto continuare a salvare un mondo che, forse, è giusto che finisca. Una densità concettuale tanto concentrata non rallenta tuttavia il ritmo tirato di quello che fondamentalmente è un thriller strutturato intorno a un’accelerazione e a una complicazione progressiva degli eventi, una spy story ricca di momenti action e di grande intrattenimento. Sì, perché Progetto Lazarus riesce a non snaturarsi nella sua natura di prodotto fondamentalmente commerciale, di serie TV da prima serata pur pescando a piene mani tematiche attuali ed elucubrazioni complesse rese semplici dal talento degli sceneggiatori. La posta in gioco è alta e i dilemmi etici sono tesi ma la narrazione scorre e si lascia guardare senza sforzi. Peccato solamente che, a livello promozionale, non sia stato fatto il lavoro dedicato ad altri prodotti più strombazzati.