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Preacher – Stagione 2

2017
Titolo Originale:
Preacher - Season 2
CAST:
Dominic Cooper (Jesse Custer)
Joe Gilgun (Cassidy)
Ruth Negga (Tulip O'Hare)

Il nostro giudizio

Preacher – Stagione 2 è una serie del 2017, ideata da Seth Rogen, Evan GoldbergSam Catlin

La serie ideata da Seth RogenEvan Goldberg, Sam Catlin, dall’opera di Garth Ennis e Steve Dillon, non è una storia come le tante proposte. Preacher – Stagione 2 riprende con il viaggio on the road di Jesse Custer (Dominic Cooper), Cassidy (Joseph Gilgun) e Tulip (Ruth Negga) alla ricerca di Dio, ma non sarà una avventura cosi facile. Altri personaggi verranno ripresi, come Herr Starr (Pip Torrens) e il Santo degli Assassini (Graham McTavish) che diventeranno fondamentali per la nostra storia. Proprio quest’ultimo sarà il principale rivale dal quale doversi difendere, mandato sulla Terra con l’obiettivo di fare fuori Jesse e ogni persona che intralci il suo passaggio. La prima tappa per i nostri protagonisti è New Orleans, dato che Dio viene etichettato come un grande appassionato di Jazz. Nella capitale della Louisiana avviene l’incontro con la banda del Graal, organizzazione che da secoli custodisce il segreto della dinastia segreta di Gesù Cristo, capeggiata da Herr Starr. L’obiettivo è dare all’umanità un nuovo Messia al quale inchinarsi e obbedire; nella testa di Starr, Jesse Custer dovrà essere la figura cercata, che ha il potere della Parola di Dio (Genesis). Come si è visto nella prima stagione, il complesso del Signore Onnipotente è un tema molto presente, specialmente nella mente di Jesse. È un rapporto conflittuale tra due personalità molto forti, accomunate da un potere estremo.

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L’opera di Ennis pone uno spaccato sociale e politico sugli Stati Uniti D’America, utilizzando una storia surreale. Dio è scomparso e il caos regna sovrano. Il tema del sovrannaturale ruota attorno alla trama appena descritta, con una buona caratterizzazione dei personaggi: la loro integrazione nella società, il loro passato difficile e un presente incerto. Come Eugene, il ragazzo che ha tentato il suicidio dopo una delusione d’amore e ora si ritrova con una faccia deforme, foriera di non pochi problemi. Il giovane viene catapultato nell’Inferno da Jesse, creando una sottotrama di tutto rispetto; qui incontra tutta la gente che ha causato grandi sofferenze all’umanità, come Hitler, e coloro che hanno vissuto nella goliardia. Il rapporto che si instaura tra Eugene e il folle omicida tedesco è qualcosa di surreale: tutti e due aprono le proprie anime e cercano di vedere il lato positivo delle loro esistenze.

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Le ambientazioni prettamente western omaggiano Clint Eastwood e i suoi film, andandosi a fondere con una storia piuttosto insolita. In questa stagione ci si avvicina sensibilmente all’opera originale fumettistica, cercando di rimanerne il più fedeli possibili. Il passato è il filo conduttore della storia citata all’inizio, influenzando il presente e il futuro dei protagonisti. I ricordi di Jesse lo riportano all’infanzia difficile, al momento della morte del padre. Il giovane Custer, dopo una lite, prega per l’ascesa all’Inferno del proprio padre, augurandogli la morte. Il che si avvera ad opera di alcuni rapinatori che lo uccidono con un colpo di pistola.  I ripensamenti di Jesse lo turbano, facendo accavallare numerosi pensieri pieni di sensi di colpa. I flashback agiscono da deus-ex machina per risolvere situazioni ingarbugliate. Ci viene presentato anche il figlio di Cassidy, Denis, un francese dalla età avanzata ormai pronto ad accogliere la morte. Qui si ripresenta il tema del passato non conosciuto fino a fondo. In sintesi, pur mancando i momenti “morti” in cui ci sono cose forzate, nell’insieme Preacher – Stagione 2 è più che passabile