Featured Image

Point Break

2015
Titolo Originale:
Point Break
REGIA:
Ericson Core
CAST:
Édgar Ramírez
Luke Bracey
Teresa Palmer

Il nostro giudizio

Point Break è un film del 2015 diretto da Ericson Core.

Che sia per il desiderio di rielaborare classici, per la mancanza di idee o per la semplice volontà di riempire le casse con qualche uscita sicura, ogni qualvolta una casa di produzione se ne esce con la notizia di un remake di qualche film di culto, il cinefilo drizza le orecchie in un’espressione persa tra curiosità e paura. Quando questo interesse misto a timore non si trasforma in un rifiuto e porta il suddetto cinefilo in sala per godere del risultato di tale operazione, la reazione è allora generalmente fredda e distaccata in maniera direttamente proporzionale a quanto il remake si allontana dallo spirito che aveva reso l’originale tanto grande da essere destinato (o condannato) al proprio rifacimento. Esistono remake shot-for-shot, remake che rielaborano in maniera più o meno massiccia l’originale per adattarlo al presente e remake che della pellicola originaria mantengono poco più che il nome. Il Point Break di Ericson Core potrebbe a ben diritto appartenere a quest’ultima tipologia.

Rispetto al film cult di Kathryn Bigelow, il Point Break di Core non si veste solo di un non esaltante 3D, ma si distacca dall’originale riducendo ai minimi termini la trama e semplificando la psicologia dei personaggi a favore di una spettacolarità spinta agli estremi. Il protagonista è l’agente dell’FBI Johnny Utah che sulle tracce di un gruppo di rapinatori, sfruttando la propria famigliarità con gli sport estremi, riesce a infiltrarsi nella banda conducendo alla loro cattura. Il motore che spinge il gruppo alle proprie azioni non è però mosso dall’avidità, ma al contrario da uno spirito libero e romantico che desidera restituire alla natura ciò che gli è stato sottratto proprio a causa della bramosia dell’uomo. L’amore di Johnny per gli eccessi di adrenalina e la stima dimostrata per Bodhi, il capo del gruppo, si trovano allora a combattere contro il suo dovere di agente infiltrato, in una lotta interiore che non trova molto spazio in una pellicola pienamente consapevole di voler catturare un pubblico più interessato all’azione che all’introspezione.

Le maschere da presidenti della pellicola originale diventano qui una breve citazione nei primi minuti del film e il surf si riduce a una spettacolare scena nel mezzo dell’oceano, utile a introdurre il protagonista all’interno del gruppo di rapinatori. Fin da subito l’attenzione è posta sulla spettacolarità degli sport estremi che, quasi si trattasse di un documentario della Red Bull, si susseguono senza sosta. Quel che ne viene fuori è una pellicola frenetica, popolata più da stuntman che da star, dove i veri protagonisti sono gli sport estremi che spaziano dal paracadutismo con tuta alare allo snowboard, dal motocross al free climbing. Realizzato con un budget stellare e girato tra Stati Uniti, Sud America ed Europa (Italia compresa), Poit Break è un film ad alto tasso di spettacolarità, diretto da un regista pienamente conscio di ciò che stava realizzando e perfettamente a suo agio con pellicole adrenaliniche alla Fast and Furious (del quale Core era stato direttore della fotografia). Point Break non è un remake che entusiasmerà i fan della pellicola originale, ma certamente sarà un film capace di lasciare a bocca aperta, non deludendo coloro che alle trame ben congegnate o ai viaggi interiori prediligono azione e velocità.