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Picnic at Hanging Rock

2018
Titolo Originale:
Picnic at Hanging Rock
REGIA:
Larysa Kondracki, Michael Rymer, Amanda Brotchie
CAST:
Natalie Dormer (Mrs. Appleyard)
Lily Sullivan (Miranda Reid)
Harrison Gilbertson (Michael Fitzhubert)

Il nostro giudizio

Picnic at Hanging Rock è una serie tv del 2018, scritta da Beatrix Christian e Alice Addison 

In Picnic at Hanging Rock il giorno di San Valentino del 1900 tre studentesse (Lily Sullivan, Samara Weaving e Madeleine Madden) e un’insegnante (Anna McGahan) di un collegio femminile australiano di Victoria, dopo un viaggio al leggendario gruppo roccioso Hanging Rock, scompaiono improvvisamente senza lasciare traccia: l’orologio che si ferma a mezzogiorno, le studentesse che si muovono in trance sulla montagna, lo spaventato urlo di Edith, allieva che era lì al momento della sparizione, sono gli elementi che segneranno l’avverarsi dell’inspiegabile evento. L’impenetrabile, rigorosa e severa direttrice signora Appleyard (Natalie Dormer, già in Il trono di spade), donna che nasconde un terribile segreto, diventa il punto di riferimento e quasi direttrice anche delle indagini sull’incidente che coinvolge la sua scuola e le persone che ne fanno parte ma, lungi dall’essere di aiuto, compromette il successo delle stesse, anche se poi ogni sorta di oscuro segreto verrà comunque alla luce, nonostante il suo forte desiderio che al più presto possibile le scomparse vengano trovate in modo da rientrare subito alla “normalità”. Ma passa una settimana e la ricerca non dà risultati. Il giovane Michael Fitzhubert (Harrison Gilbertson), che per ultimo ha visto le ragazze, non vuole rinunciare così facilmente alle investigazioni e diventa ben presto, proprio per la sua insistenza quasi ossessiva ad indagare, anche sospettato. Quando la polizia avrà abbandonato da tempo la ricerca, due residenti faranno una terribile scoperta.

Picnic at Hanging Rock è un remake del film omonimo del 1975, che a sua volta è basato sul romanzo di Joan Lindsay. 43 anni dopo la sua prima, il film Picnic ad Hanging Rock di Peter Weir, che nel 1975 ha segnato una tappa miliare nel rinnovamento del cinema australiano, che ha ancora molto da dire. Ma al lungometraggio originale di Peter Weir la serie fa guadagnare la definizione di “mystery” a quella di “dramma sentimentale” che gli era stata riduttivamente attribuita. La montagna Hanging Rock sembra la faccia di un diavolo, come se avesse ingoiato le giovani scomparse e l’insegnante; tutto sulla presumibilmente vera storia dal 1900, ovviamente, è rimasto segreto, nulla è stato risolto, e la suggestiva colonna sonora di Cezary Skubiszewski ha gettato un’altra ombra sull’escursione: chi o che cosa ha attirato le ragazze? Dove sono andate? Raramente il genere “mistery”è stato rappresentato in modo più preciso di qui. Ancora una volta viene riportato in scena l’orrore sottile in un viaggio senza ritorno nel clima bellissimo di San Valentino, con un terribile incidente che danneggia la reputazione della scuola, costringe ad indagini e obbliga la misteriosa preside ad affrontare il suo passato.

Ma la serie promette anche di portare luce nell’oscurità attraverso una maggiore introspezione psicologica, visto che la regista Larysa Kondracki vuole mostrare chi erano le giovani donne e perché se ne sono andate, facendo conoscere allo stesso tempo le verità occulte che il collegio custodisce. E’ molto bello il modo in cui questo show, supportato da una sapiente fotografia (curata da Garry Phillips), rappresenta una serie di contrasti a livello visivo ed emotivo: il bianco delle divise e del bucato messo abilmente in contrapposizione alle tinte forti degli abiti delle adulte, abiti d’epoca eppure cosi attuali nel design e dei drappeggi dell’arredamento, l’apparente serenità del luogo bucolico si oppone al brivido generato dai suoi silenzi e dall’insieme dei suoni naturali che da esso provengono, con versi di uccelli e fruscii di alberi che diventano voci maledette di un aldilà che sembra essere molto vicino. Vengono rappresentati eventi mondani in giardini simili a quadri di Monet svuotati della loro innocenza. E la vicenda è pervasa da una pretesa di purezza che fa fatica a realizzarsi in un ambiente dove i rimandi ad una sessualità tanto perversa quanto repressa sono costanti, e che tra sogno, allucinazione e realtà, diventa la sede simbolica di un inconscio collettivo che è fuori controllo. E così dai corsetti del dramma d’epoca spunta una vicenda a cui temi ed atmosfere conferiscono un grande effetto di contemporaneità.