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Passo falso

2014
Titolo Originale:
Piégé
REGIA:
Yannick Saillet
CAST:
Pascal Elbé
Laurent Lucas
Caroline Bal

Il nostro giudizio

Passo falso è un film del 2014, diretto da Yannick Saillet

La guerra non la fanno solo gli americani e anche il cinema, ogni tanto, se lo ricorda. Non certo quello delle grandi produzioni hollywoodiane – in fondo, se ci si mettono i soldi, si vuole passare quantomeno da eroi, o almeno da protagonisti – ma esistono film che cercano di raccontare il fronte da un punto di vista meno yankee. Ci prova Passo falso, una coproduzione italo-francese, che unisce thriller e dramma bellico. Il sergente francese Denis (Pascal Elbé), dopo essere scampato a un attacco subito dal suo plotone in Afghanistan, si accorge di aver calpestato una mina: se farà un altro passo sarà morto. E mentre aspetta possibili soccorsi, dovrà affrontare tutti i rischi che comportano un deserto, un territorio nemico e la paura di (non) farcela. Il meccanismo di Passo falso è chiaro: la corsa contro il tempo. La macchina produttiva è palese: low budget, idee e un po’ di compromessi. Il risultato è un buon film di genere, con interessanti spunti di approfondimento, qualche peccato veniale e un sacco di errori di inverosimiglianza.  La tensione infatti tiene, le scene di guerra sono girate diligentemente, si respirano paura e adrenalina durante l’attacco, e l’innesco della mina accende anche la miccia della tensione.

Ma proprio in quel momento, quando Passo falso parte in maniera vera e propria, incominciano anche gli intoppi. Il tempo reale si interrompe e la narrazione si dilata, così come il punto di vista. Ampliando tempo e spazio, l’efficacia si perde e si inseriscono troppi elementi, alcuni senza nemmeno ricevere un’adeguata spiegazione. L’ingenuità con il quale Dennis trova nel suo zaino, o baratta con le persone che incontra, gli strumenti utili alla sua sopravvivenza, sembra uscita da un romanzetto di quarta categoria o da una serie televisiva degli anni 80. La resistenza fisica di Dennis è inumana. Il finale troppo plateale. Yannick Saillet è al suo esordio nel lungometraggio e nonostante una lunga esperienza – dal set di Dallas e del cinema indipendente, dalla regia di videoclip, spot e cortometraggi – pecca di inesperienza. L’impressione è che ci fossero dei flashback poi tagliati (ottima scelta!), che hanno però lasciato un paio di perdonabili ma evidenti lacune nel materiale superstite.

Sarebbe sicuramente giovato un meccanismo più simile a Buried di Rodrigo Cortés (tempo reale) ma ci consoliamo aspettando l’annunciato Mine di Fabio&Fabio, con su una mina nel deserto dell’Iraq. Passo falso resta comunque un buon film italo francese low budget, con tutti i pregi e i limiti del caso, che guarda alla guerra da un altro punto di vista, parlando una lingua diversa dal solito inglese yankee. Perché quei soldati lontani da noi, esistono, soffrono e non camminano da soli: in qualunque paese “esotico” siano, in qualunque epoca stiano combattendo, che siano nel giusto o no, continuano loro malgrado a fare del male agli altri, a loro stessi e al territorio in cui si trovano, per ora e per il tempo a venire. Sarà ingenuo, sarà banale, ma ogni tanto è meglio ribadirlo.