Ore di terrore è un film del 1969, diretto da Guido Leoni.

Tra i vari cloni del celebre Ore disperate, Ore di terrore, pellicola italo-tedesca, diretta nel 1969, con lo pseudonimo di Robert Bradley, da Guido Leoni (poi autore di sexy commedie all’italiana come La supplente e Commissariato di notturna), è senza dubbio la più oscura. Spacciato al momento dell’uscita per un thriller a tinte forti (con un titolo che si adeguava ad altri in voga al tempo, come 24 ore di terrore o Un giorno di terrore), il film è in realtà assai povero in quanto a tensione. Il classico plot incentrato su uomini d’affari accompagnati da donne piuttosto disinibite che si ritrovano su uno yacht per motivi di lavoro, ma cadono presto in mano a feroci criminali in fuga da un manicomio, poteva offrire il destro a una vicenda di forte suspense, se non come il futuro L’ultima casa a sinistra di Craven, almeno come il buon Gli occhi freddi della paura di Castellari.

Invece il regista pare più interessato a descrivere i vizi segreti e le perversioni di ciascun componente del gruppetto di ricconi (con toni, oltretutto, spesso grotteschi) nella prima parte; e a fare emergere, poi, nella seconda, le loro rispettive bassezze e meschinità, usando i criminali che li minacciano come semplice cartina al tornasole, piuttosto che non a dar grinta alla storia e dotarla della sia pur minima tensione necessaria. Di crudeltà e violenza, manco a parlarne. Alla fine, due dei sequestratori vengono uccisi e uno arrestato senza che, in realtà, si siano mai prodigati in alcunché di sadico o estremo nei confronti delle loro supposte vittime. Anche il responso al botteghino fu pressoché nullo e il film rimase a lungo oggetto misterioso per gli appassionati di thriller, sopravvivendo solo in una rara versione Super 8. Poi qualche passaggio su piccole Tv private lo tolse dall’oblio.

Tra gli interpreti di Ore di terrore emerge, già prodiga nel mostrare il suo bel corpo, la futura diva sexy (e hard) Karin Schubert, affiancata da Ann Smyrner interprete abituale di gialli tedeschi, mentre, sul versante maschile si segnalano il bravo caratterista Herbert Fux (come capo dei criminali) e il nostro Mario Novelli in un ruolo peraltro abbastanza risibile.