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Oldboy

2013
Titolo Originale:
Oldboy
REGIA:
Spike Lee
CAST:
Josh Brolin (Joe Doucett)
Sharlto Copley (Adrian Pryce)
Elizabeth Olsen (Marie)

Il nostro giudizio

Oldboè un film del 2013, diretto da Spike Lee.

Joe Doucett, un dirigente pubblicitario alcolizzato e in declino, viene misteriosamente rapito e rinchiuso in una stanza d’albergo e tenuto prigioniero per vent’anni, isolato dal mondo. Una volta liberato, cercherà di rintracciare la persona che l’ha rapito andando incontro a delle rivelazioni sconcertanti.

Ormai è uno stucchevole luogo comune quello di sottolineare, rispetto ai remake, l’atteggiamento selvaggio o presunto tale da parte delle major americane. In effetti, però, il caso di Oldboy è un’anomalia. La mecca del cinema, infatti, sembra seguire dei parametri di giudizio ben precisi al riguardo: il film deve essere vecchio o un horror. Oldboy di Chan-wook Park (2003), però, non rientra in nessuna di queste categorie. è dal 2008 che si parla di questo progetto e le reazioni, negative, non si sono fatte attendere, soprattutto quando nel 2011 sono stati coinvolti Spike Lee e l’attore Josh Brolin. A rafforzare le perplessità è proprio la scelta del regista che dopo La 25ª ora (2002), e con l’eccezione di Inside man (2006), non è più riuscito a convincere nessuno.

Diciamo subito che con Oldboy non si rialzerà, anche se non tutto è da buttare. Il plot è lo stesso dell’originale, a cominciare dall’incipit con un uomo d’affari rinchiuso in una stanza per vent’anni, fino allo scioccante finale. Mai, però, è stato così fondamentale per un remake parlare del suo contesto. Se diamo per assodato che gli elementi del “dove” e del “quando” sono alla base di ogni regola interpretativa, allora siamo d’accordo che il contesto, sia geografico che storico, modifichi in primis l’opera stessa. Porsi verso un remake “bendati”, vuoi per l’emotività che ci lega all’originale, vuoi per dei preconcetti, significa condannarla a prescindere. Nel caso di Oldboy di Spike Lee, allora, nonostante la narrazione sia identica all’originale, ci troviamo di fronte a un film sull’America profondamente politico. Non mi riferisco alle immagini delle Torri Gemelle o di Bush al telegiornale viste dal protagonista (Josh Brolin), durante il periodo di prigionia (a dire il vero un po’ posticce), ma alla metamorfosi del protagonista che con pennellate assai larghe, all’inizio del film, è dipinto come la quintessenza dell’americanismo spiccio. Anche perché Oldboy è un film in cui l’America non c’è: tanti esterni, ma mai un posto iconico, mai un luogo riconoscibile. Alienante e alienato, il film si svolge in un non-luogo. Il volto di Brolin e la sua storia di violenta redenzione e rinuncia finale si prestano alla parabola americana degli ultimi anni, la crisi governativa e sociale che sta tutt’ora vivendo. Il Joe di Brolin incarna una classe dirigente autodistruttiva e obsoleta. Le scene d’azione non convincono, il villain (Sharlto Copley) sembra il cattivo di un James Bond con Moore, e alcuni dialoghi sono imbarazzanti, rendendo il risultato finale alla stregua di un exploitation.

Cosa che di fatto Oldboy è, un involontario exploitation d’autore, sia nella maniera di trattare la violenza che nel macchiettismo dei comprimari. Se i transfert non bastano a salvare un film pieno di difetti, ci riesce (quasi) Josh Brolin, con la sua mimica fisica e le sottigliezze recitative che restano impresse ben oltre la visione del film. Il protagonista di W (2008), con la sua faccia da ranchero a stelle e strisce puro sangue, sembra unire due tradizioni recitative e generazionali. Una sorta di Lee Marvin moderno su cui si regge tutta l’impalcatura del film. Il rischio che l’astio nei confronti di Oldboy maturi a posteriori è alto, eppure sarebbe opportuno cercare di cogliere l’occasione, con questa “piccola” pellicola informe, di capire quello che dice, anche involontariamente, al di là degli sterili giochi da settimana enigmistica. Dopotutto ogni studioso d’arte pittorica sa che la storia si può raccontare tanto con i capolavori quanto attraverso i falsi e i falsari.