Featured Image

Oculus

2013
Titolo Originale:
Oculus
REGIA:
Mike Flanagan
CAST:
Karen Gillan (Kaylie Russell)
Brenton Thwaites (Tim Russell)
Katee Sackhoff (Marie Russell)

Il nostro giudizio

Oculus è un film del 2013 diretto da Mike Flanagan.

Una donna, Kaylie, cerca di scagionare suo fratello, accusato di omicidio, dimostrando che la morte è stata causata da un fenomeno soprannaturale: una possessione demoniaca.

Da un regista nato a Salem non ci si poteva aspettare molto altro che un esito come quello cui abbiamo assistito. Ma Mike Flanagan, ormai, non è certo un novellino, dopo lo Still Life del 2001 o Absentia del 2011. Semmai sorprende che abbia atteso tanto per riprendere in mano il proprio cortometraggio del 2006 – Oculus: Chapter 3 – The Man with the Plan – nel quale si narrava una storia analoga. Allora, il presupposto della possessione demoniaca del padre del giovane protagonista Tim era già presente, ma era lui a portare avanti la ricerca delle prove della malvagità dello specchio al centro della vicenda.

Oggi, invece, ampliando i confini della narrazione a Tim si aggiunge il personaggio della sorella, Kaylie (la Karen Gillian di Dr. Who), la quale viene investita del ruolo di motore dell’indagine e di vero “uomo di casa” e potenziale eroe. La scelta non è sbagliata, come molte altre operate nello sviluppo di questo Oculus, soprattutto per costruzione visiva e montaggio. L’impalcatura è ben pensata, anche solo a livello scenografico, con un ambiente claustrofobico e casalingo, riempito di macchine da presa e dotato quindi di una moltiplicazione dei punti di vista non facile da gestire. Il problema, semmai, viene da una eccessiva ripetizione di certi schemi, in un ambiente che di suo non offre troppa varietà. L’alternarsi dei piani cronologici – tra presente e passato – e l’ossessivo spostarsi tra le stanze della casa finisce per dare impressione di poca fantasia.