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Night skies

2007
Titolo Originale:
Night skies
REGIA:
Roy Knyrim
CAST:
Jason Connery (Richard)
A. J. Cook (Lily)
George Stults (Matt)

Il nostro giudizio

Una notte del 1997, il cielo dell’Arizona fu solcato da alcune luci, di natura ignota. Knyrim e i suoi sceneggiatori sono partiti da lì… Ma c’è da sperare che sia tutto frutto della loro immaginazione!

Va visto, perché fa paura e la paura è una merce diventata ormai rarissima nel cinema horror contemporaneo, dove, a parte qualche POV, i film possono tutto fuorché spaventare. Qui invece si salta. Tanto è il tema. Extraterrestri cattivissimi, gemelli di quelli del film con la Jovovich, che si mettono a giocare come il gatto col topo con un gruppo di persone rimaste intrappolate nelle campagne dell’Arizona, in una notte di tregenda.

Ma tanto è anche la regia, la costruzione del film che si deve a un celebre effettista e truccatore, Roy Knyrim, che iniziò la sua carriera nel compartimento sfx della Troma, ai tempi del Vendicatore tossico. Beh, il signor Knyrim sa il fatto suo e che Night Skies non gli sia riuscito così per caso, lo dimostra il resto di una filmografia bis che si muove sui binari dell’ultra low budget ma che ha dentro un tocco particolare (penso a Massacro al cimitero, l’unico arrivato in Italia in dvd, per No Shame, che sfrutta come attrazione fantastica un diavolo di Tasmania geneticamente modificato e assassino).

Night Skies parte con le credenziali di una storia ispirata da fatti realmente accaduti. Si tratterebbe della ricostruzione di ciò che accadde una notte del 1997 a un povero diavolo, tale Richard, addotto dagli alieni e ritrovato parecchi giorni più tardi a grande distanza dal luogo in cui sarebbe stato rapito. Costui racconta, in regressione ipnotica, la vicenda a cui assistiamo, una specie di caccia grossa praticata dagli extraterrestri (che hanno l’aspetto dei grigi, ma sono alti e longilinei ed emettono colla bocca un impressionante tic tac) a danno di un gruppo di ragazzi in camper, due coppie più la sorella di uno dei maschi, che percorrendo il cuore deserto dell’America nel cuore della notte, diretti a Las Vegas, si sono schiantati per evitare il succitato Richard, in panne in mezzo alla strada col suo furgoncino nel bel mezzo del niente. Nel bailamme dell’incidente, uno dei ragazzi finisce con un coltellaccio piantato tra le scapole e rischia di morire dissanguato, ma non c’è modo di uscire dall’impiccio, i mezzi sono andati, i cellulari non funzionano e, problema principale, la formazioni di misteriose luci volanti nel cielo per guardare la quale i camperisti sono finiti fuori strada, deve avere preso terra lì intorno, sbarcando qualcosa di incredibilmente ostile.

Il vedo non vedo delle presenze aliene tra la vegetazione silenziosa è agghiacciante e quei sei disgraziati asserragliati con una pistola e qualche proiettile contato sono come gli assediati di Fort Apache che non sanno però contro quali indiani stiano combattendo. La situazione viene descritta nel suo progressivo precipitare con rara abilità narrativa e gli interpreti ci mettono anche parecchio del loro per rendere l’incubo ancora più opprimente. Soprattutto Jason Connery (Richard) e A.J. Cook, una delle ragazze che sta aspettando, per giunta, un bambino. Man mano che il film progredisce verso la fine, man mano che le forze assediatrici incalzano, invisibili, il film prende una piega strana, è quasi uno slasher ma senza sangue, il che rende le situazioni in qualche modo ancora più terrificanti, perché del tutto imprevedibili. Non ci si può spingere oltre a raccontare ciò che succede, se non dicendo che a bordo delle astronavi ci si arrivi e che lo spettacolo, lì, è davvero incredibile…
Una notte del marzo 1997, il cielo dell’Arizona, sopra Phoenix, fu solcato da una serie di luci, documentate anche da nitide riprese video, la cui natura rimase sempre ignota. Knyrim e i suoi sceneggiatori, Steve B. Harris ed Eric Miller, sono partiti da lì. Quello che ci hanno aggiunto, come già detto, sarebbe ripreso dalle confessione dell’unico sopravvissuto a un rapimento alieno, mentre degli altri suoi compagni di sventura e del camper non si è trovata alcuna traccia. C’è solo da da sperare che gli autori del film si siano inventati tutto…