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Nemesi

2016
Titolo Originale:
The Assignment
REGIA:
Walter Hill
CAST:
Michelle Rodriguez (Frank Kitchen / Tomboy)
Sigourney Weaver (Dr. Rachel Jane)
Tony Shalhoub (Dr. Ralph Galen)

Il nostro giudizio

Nemesi è un film del 2016 diretto da Walter Hill

Protagonista di Nemesi è un freddo sicario chiamato Frank Kitchen, interpretato dalla splendida Michelle Rodriguez. Che l’attrice, ultra paparazzata durante le sue famose lesbo story, fosse una donna cazzuta non c’era dubbio… Tuttavia, risulta alquanto sconvolgente vederla in una delle prime sequenze  nuda/o con una barba posticcia  e  petto villoso, ma soprattutto con tanto di close-up sui dei genitali non indifferenti (sebbene non in erezione). La vicenda è ricostruita attraverso l’interrogatorio di Rachel Jane (Sigurnery Waver) chiurgo plastico rinchiusa in un manicomio criminale dopo esser stata ritrovata nel suo laboratorio priva di conoscenza accanto ai collaboratori, brutalmente uccisi. La donna, ritenuta folle dallo psichiatra a cui è sottoposta, continua ad affermare che l’autore del massacro sia stato il killer Frank Kitchen, assoldato tempo prima per far fuori suo fratello. Il movente sarebbe una sanguinosa vendetta ai danni della dottoressa che per rivalersi del lutto subito ha cambiato i connotati di Frank con un delicato intervento chirurgico, trasformandolo in una donna. Esilarante la sequenza riuscitissima in cui Michelle Rodriguez si risveglia dall’anestesia in una squallida camera d’albergo e scoprendo di non essere più un uomo si osserva nuda allo specchio urlando dalla disperazione: una punizione diabolica che (secondo le parole della Jane) concede al malcapitato la possibilità di iniziare una nuova vita da zero.

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Frank ha perso le palle ma non la sua indole maschile: accecato dalla rabbia, recupera subito la sua arma e chiama una ragazza (Caitlin Gerard) rimorchiata qualche sera prima al bar, la quale lo accoglie in casa senza dar peso al cambiamento… Nemesi è un progetto dal travagliato percorso che prende forma, verso la fine degli anni ’70, dalla sceneggiatura di Denis Hamill intitolata Tomboy. Dal momento che nessuno studio si rivelò interessato alla strampalata vicend, Walter Hill la recuperò anni dopo decidendo di farne un film indipendente low budget, affiancato da una graphic novel. Il risultato è un film de-genere, come d’altronde i suoi personaggi (anche Sigurnery Waver presenta tratti androgini molto evidenziati), costellato da situazioni a tratti ridicole che soffocano i pochi e confusionari momenti d’azione su cui si poteva puntare maggiormente. Superficiale è la descrizione dei personaggi, in primis la dottoressa che agisce come una villain intellettuale, diventata folle e capace di crudeli esperimenti (non si sa bene perché) tra un sproloquio su Shakespeare e una litania su Poe.

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A conferma del fatto che il risultato finale sia un fumettone sono le sparse sequenze con inserti graphic novel alla Sin City, di cui non si sentiva proprio il bisogno. Criticato da una parte della comunità gay, in quanto l’intervento del cambio di sesso viene usato come punizione peggiore della morte, Nemesi non vuole soffermarsi sulle tematiche transgender e si limita a usarle come espediente narrativo senza prenderle troppo sul serio (suvvia, la Rodriguez è più maschile senza barba). Cast azzeccato e colonna sonora firmata da Giorgio Moroder, ma purtroppo il tutto si perde nella superficialità della narrazione decisamente facilona. Peccato perché da un veterano del cinema d’azione come Walter Hill, ci si aspettava molto di più. Forse non è solo Frank Kitchen ad aver perso le palle…