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Mr. Harrigan’s Phone

2022
REGIA:
John Lee Hancock
CAST:
Jaeden Martell (Craig)
Donald Sutherland (Mr. Harrigan)
Kirby Howell-Baptiste (Ms. Hart)

Il nostro giudizio

Mr. Harrigan’s Phone è un film del 2022 diretto da John Lee Hancock.

Craig (Jaeden Martell), è uno studente brillante che vive in una piccola cittadina del Maine con il padre (Joe Tippett), rimasto vedovo precocemente. Dopo un fugace incontro in chiesa, trova lavoro come lettore di libri dal vecchio multimilionario signor Harrigan (Donald Sutherland), che in città ha la fama di essere ricco e avido, e viene visto con sospetto. Fra i due si instaura un forte legame, tanto che Craig, dopo una vincita al lotto, regala uno smartphone di nuova generazione al sig. Harrigan. Quando quest’ultimo muore, Craig decide di infilare il telefono nella sua bara e seppellirlo con lui. Dall’aldilà, Craig inizia a ricevere strani messaggi dal sig. Harrigan, che esaudisce pian piano i suoi desideri di vendetta.

Prodotto da Ryan Murphy, Jason Blum e Stephen King (tratto dal suo racconto Il telefono del signor Harrigan) e diretto da John Lee Hancock (The Founder), Mr Harrigan’s Phone è un film strano e conturbante, che viene indicizzato nel catalogo di Netflix come horror. Iniziamo col dire che il film di horror ha ben poco e si tratta a tutti gli effetti di un drama. Mr Harrigan’s Phone è un coming-of-age che racconta un’amicizia particolare, quella tra un bambino e un adulto. dove attraverso le differenze generazionali si ritrovano dubbi e incertezze sulla crescita personale, sulle relazioni con gli altri, sullo studio e il lavoro, e infine sulla vita. Jaeden Martell, già visto nel remake di It (2017) incarna perfettamente il disagio adolescenziale, il loser kinghiano alla ricerca di se stesso, che non riesce a trovare il proprio posto nel mondo, come al solito ostile, dove trovano terreno fertile ingiustizia e bullismo. Nulla di nuovo su questo fronte, ma Hancock sfrutta il duo Martell-Sutherland per raccontare l’attraversamento del lutto e la sua interiorizzazione. Non è importante se il sig. Harrigan stia davvero comunicando dall’altro mondo con Craig, se sia davvero lui a vendicarlo dai bulli e dalle ingiustizie della vita, Mr. Harrigan’s Phone è un film sul diventare adulti in un mondo dove gli adulti sono crudeli, soli e disillusi, dove le tecnologie digitali iniziano a diventare parte della vita e a sostituire le storie alle persone. Un “progresso”, quello tecnologico, dove siamo coinvolti tutti, grandi e piccoli.

Craig e Mr Harrigan sono due persone sole, che non hanno amici, e che trovano nelle proprie differenze l’importanza dell’amicizia. Craig scoprirà attraverso il sig. Harrigan il potere della parola e dei libri, tra le pagine di Conrad, Dostoevskij e Wilde, troverà se stesso e il pensiero amaro dell’anziano signore, una metafora nemmeno troppo velata dei tempi in cui viviamo, sebbene la storia sia ambientata tra il 2008 e il 2009, ovvero agli albori della società digitalizzata così come la conosciamo oggi. “Noi non possediamo le cose, sono loro che possiedono noi…” dice il sig. Harrigan a proposito del suo telefono, una frase emblematica, oggi più attuale che mai. Sono i computer, i social e le fake news a possederci, ad entrare prepotentemente nelle nostre vite, dove così come nel film comunichiamo ormai attraverso i telefoni pur stando a pochi metri gli uni dagli altri. In questo il film di John Lee Hancock ci azzecca e non annoia, complice un cast brillante e uno svolgimento che, seppur televisivo, rimane visivamente accattivante. Un film forse per pochi, sicuramente non per chi cerca jumpscare e atmosfere inquietanti, ma con Netflix, lo sappiamo tutti, è così, prendere o lasciare.