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Mood Indigo – La schiuma dei giorni

2013
Titolo Originale:
L'Écume des jours
REGIA:
Michel Gondry
CAST:
Romain Duris (Colin)
Audrey Tautou (Chloé)
Gad Elmaleh (Chick)

Il nostro giudizio

Mood Indigo – La schiuma dei giorni è un film del 2013 diretto da Michel Gondry.

Una storia d’amore incentrata su due coppie, Colin e Chloe da una parte e Chick e Alise dall’altra. Colin è un giovane ricco e annoiato che, dopo il colpo di fulmine per la bella Chloe decide di sposarsi. Per non deludere lo spiantato amico Chick, decide di regalargli i soldi necessari al suo matrimonio con Alise…

Se la fantasia di Gondry non conosce ostacoli nella messa in scena, nell’arte drammaturgica subisce una pesante battuta d’arresto. L’adattamento del romanzo di Boris Vian La schiuma dei giorni è rinchiuso nel didascalismo, (auto)limitandosi alla copia per grandi schermi della pagina scritta e mancando del tutto in termini di originalità narrativa, di solito tratto distintivo dell’autore. Visivamente scoppiettante, in un tripudio di fantasia che ha nella mezz’ora iniziale il geniale e completo sfogo (ogni immagine è un trucco, ogni arredo un’animazione, ogni personaggio il valletto di un immaginario in contatto con Méliès), il film finisce per ripiegare su se stesso, rinunciando a ogni intrattenimento in termini ritmici ed emotivi. Antiborghese, anticonvenzionale e anti-istituzionale, la discesa agli inferi del ricco idealista Colin è un meccanismo nel quale gli ingranaggi girano fluidi ma a vuoto e ribadiscono a oltranza i pochi assunti simbolici che ne costituiscono le fondamenta, alla ricerca di una potenza che non supera mai la sua variopinta superficie.

Il fallimento del modello di vita borghese di Colin, l’inutilità della cultura enciclopedica e feticista dell’amico filosofo Chick e il fallimento del sistema sanitario nella cura dell’amata Chloe – nel cui polmone cresce una ninfea destinata a ucciderla – sono i temi sui quali Gondry si accanisce oltre misura, prigioniero della ripetizione iperbolica – persino enfatica – di simbolismi e metafore che riempiono lo schermo per oltre due ore. Tra ammiccamenti letterari e strizzate d’occhio al cinema delle origini, Mood Indigo – La schiuma dei giorni rincorre uno stupore primordiale, ma si dimentica che l’arte dei sogni, oggi, è anche e soprattutto capacità di raccontare. Così la vera bellezza, come la ninfea che alberga in Chloe, rimane potenzialità inespressa.