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Mixed by Erry

2023
REGIA:
Sydney Sibilia
CAST:
Luigi D’Oriano (Erry Frattasio)
Giuseppe Arena (Peppe Frattasio)
Emanuele Palumbo (Angelo Frattasio)

Il nostro giudizio

Mixed by Erry è un film del 2023 diretto da Sydney Sibilia.

Se avete vissuto a Napoli a cavallo tra gli anni ‘ 80 e ’90, non potete non conoscere le compilation su cassetta griffate Mixed by Erry, “etichetta discografica” illegale, fondata sulla registrazione e duplicazione di brani musicali famosi, inseriti in compilation studiate ad arte, e vendute al modico prezzo di 5000 lire. Sul commercio di queste cassette i fratelli Frattasio, Enrico (il DJ ideatore e mente creativa dell’impresa), Peppe ed Angelo fondarono un impero miliardario. Le cassette “pezzottate” di Erry ebbero una diffusione capillare in tutta Italia, arrivando perfino a superare le vendite delle case discografiche ufficiali. La parabola umana e artistica di Enrico Frattasio, giovane DJ con aspirazioni internazionali, che cerca di tirare avanti nella realtà napoletana degli anni ’80, nello specifico nel quartiere popolare di Forcella, e che riesce nell’impresa di sfondare in modo unico e originale, sembra costruita apposta per la poetica e lo stile di Sidney Sibilia. Con la trilogia di Smetto quando voglio e il successivo L’incredibile storia dell’isola delle rose, il regista e sceneggiatore salernitano ha ideato e collaudato una felice formula narrativa basata su un gruppo di outsider che si improvvisano in un’impresa para-criminale più grande di loro, riuscendo ad eccellere, ma ficcandosi puntualmente nei guai. Con queste pellicole, prodotte dalla Groenlandia di Matteo Rovere, Sibilia ha rinnovato l’ammuffito panorama della commedia italiana insufflandovi adrenaliniche siringhe di azione e comicità di stampo internazionale, ibridando la commedia con l’heist-movie, il film di gangster e altro ancora, realizzando un felice mix di generi che rendono le sue opere una ventata d’aria fresca nel cinema italiano, nonché competitive a livello internazionale.

Con Mixed by Erry, il “metodo Sibilia” si arricchisce stavolta di elementi che fanno riferimento a un preciso contesto temporale e geografico e cioè la Napoli degli anni’80 e ’90. Non è un caso infatti che il regista si sia avvalso per la prima volta della collaborazione dello sceneggiatore napoletano Armando Festa, che evidentemente ha innestato un’appropriata e centrata sensibilità nell’inquadrare la vicenda. Il connubio ha prodotto infatti ottimi frutti, realizzando un film dal ritmo irresistibile e travolgente, contando su tempi comici perfetti, approfondimenti non banali dei personaggi, nonché su situazioni parossistiche tirate al limite, come è nelle corde di Sibila, ma perfettamente integrate nella trama. Lo stile del regista di Smetto quando voglio viene così vivificato dalla verve napoletana in modi inaspettati. Soprattutto nelle dinamiche tra i tre fratelli si percepiscono, in modo genuino e non artefatto, echi dell’ironia di Troisi. Si veda per esempio, senza anticipare nulla, l’esilarante scambio, in chiesa, tra Enrico e il fratello galeotto Angelo, uscito con un permesso speciale per partecipare al matrimonio del fratello Peppe. Con le dovute proporzioni, tempi e modalità di questa scena, come pure di altre, richiamano in un certo senso l’ironia pacata, ma al tempo stesso surreale e iperbolica, dell’autore di Ricomincio da tre.

Con Erry si arricchisce tra l’altro la galleria di outsider di Sibilia, trattandosi di un giovane apparentemente impacciato, ma convinto e fiero delle sue competenze, in questo caso l’arte di individuare i gusti delle persone e comporre compilation (oggi diremmo playlist) personalizzate. Impossibile non cogliere riferimenti al biopic criminale scorsesiano, con uno sguardo ironico, affettuoso e, al tempo stesso, antropologico, dedicato a un micro-cosmo para-criminale, nonché al sapiente mix di commedia e gangster-movie de I soprano. Nella figura di Angelo, il fratello più spiccatamente criminale dei tre, che in alcune scene entra consapevolmente nel ruolo del gangster sopra le righe, diventandone autentico mattatore, si ritrovano perfino echi tarantiniani. A conferma della caratura internazionale del film, una grande attenzione inoltre è posta ai personaggi secondari, in particolare pensiamo al parossistico agente della finanza incarnato da Francesco Di Leva che, nei suoi scoppi d’ira, ricorda l’ispettore Zenigata della serie animata Lupin III mentre nel look, con baffoni e capello scomposto, si rifà ai detective dei poliziotteschi anni’70, ripresi poi nel videoclip cult dei Beastie Boys Sabotage (1995). Mixed by Erry rappresenta forse l’opera più matura e complessa di Sibilia, arricchita tra l’altro da un riuscitissimo e coraggioso cast di semi-esordienti nel ruolo dei fratelli Frattasio e cioè Luigi D’Oriano (Erry), Giuseppe Arena (Peppe) ed Emanuele Palumbo (Angelo). Non solo uno Smetto quando voglio in salsa napoletana dunque, ma un ulteriore step stilistico, tematico e poetico per la sorprendente filmografia dell’autore salernitano.