Mala è un film del 2013, diretto da Adrián Caetano.

Rosario è una donna che odia gli uomini e li ammazza, ma lo fa a pagamento e solo con quelli che hanno maltrattato o tradito le loro donne. Finisce nelle mani di una donna paralizzata che in cambio della libertà le propone di uccidere l’uomo responsabile della sua infermità, che adesso si è rifatto una vita e aspetta un figlio da un’altra. Rosario trova il modo di inserirsi nella vita dell’uomo, ma al momento di compiere la vendetta qualcosa va storto…

Difficile catalogarlo, l’argentino Mala. La storia innanzitutto. Rosario è una donna che di professione odia gli uomini e li ammazza, ma lo fa a pagamento e solo con quelli che hanno maltrattato o tradito le loro donne. All’inizio la vediamo fare fuori un’intera legione di poliziotti per arrivare a colpire il suo bersaglio, poi finisce nelle mani di una donna paralizzata che in cambio della libertà le propone di uccidere l’uomo responsabile della sua infermità e che adesso si è rifatto una vita e aspetta pure un figlio da un’altra. Rosario trova il modo di inserirsi nella vita dell’uomo, ma al momento di compiere la vendetta qualcosa va storto.

C’è tanto sangue in Mala e c’è tanta disperazione. Non ci sono però vincitori. Tutti avranno un prezzo molto alto da pagare, anche Rosario, forse. Il regista argentino, Israel Adrián Caetano, crea una figura di angelo della vendetta inquietante e rivoluzionario. Il senso di giustizia e i sentimenti che muovono le gesta di Rosario fanno da contrasto con la violenza e la spietatezza con cui porta a termine il suo lavoro, e il finale necrofilo è di quelli veramente scioccanti. Rosario nella sua vendetta contro il genere maschile cerca forse la chiave per fuggire da una clausura sessuale che si è autoimposta e che, a sprazzi, si materializza in momenti di autoerotismo raccontati magistralmente da un gioco di specchi che mostra tre donne che si masturbano contemporaneamente. Perché Rosario non ha un solo volto, ma quello di tre attrici diverse (Florencia Raggi, Brenda Gandini e María Dupláa). Come dire che il diavolo è femmina… qualsiasi femmina.