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L’ufficiale e la spia

2019
Titolo Originale:
J'accuse
REGIA:
Roman Polanski
CAST:
Jean Dujardin (Georges Picquart)
Louis Garrel (Alfred Dreyfuss)
Emmanuelle Seigner

Il nostro giudizio

L’ufficiale e la spia è un film del 2019, diretto da Roman Polanski.

Parigi, 1985, il cosiddetto affare Dreyfuss sta sconvolgendo l’intera Francia: Alfred Dreyfus, un capitano dell’esercito ebreo, viene accusato di essere stato un informatore dei nemici tedeschi; ma l’ufficiale francese Georges Picquart, durante le indagini, scopre che alcune prove per condannare l’uomo sono state falsificate…J’accuse è il titolo originale del nuovo film di Roman Polanksi che inizialmente si presenta come una denuncia.Questa è l idea che ci appare durante i primi quindici minuti della pellicola; dopo tale lasso temporale la nostra impressione sarà a poco a poco ribaltata. Il tema principale all’interno di questo film è la ricerca della verità e come quest’ultima, a volte, venga nascosta o insabbiata. Una verità che torna a galla perché alcuni documenti non vengono distrutti. Prove fragili che portano il processo ad un apparente conclusione ingiusta. L’errore del processo a Dreyfuss viene fatto nelle alte sfere e cambiare il verdetto risulta difficile se non addirittura impossibile. Gli anni passano mentre si cercano prove. Persone innocenti e meno innocenti vengono uccise oppure imprigionate nel migliore dei casi. Dinamiche che ancora oggigiorno troviamo in alcuni processi giudiziari.

L’ufficiale e la spia prende spunto dalla lettera pubblica scritta da Émile Zola, con lo scopo di denunciare pubblicamente i persecutori di Alfred Dreyfus e le irregolarità commesse nel corso del processo. Anziché la giustizia otterrà l’effetto di essere giudicato male anche dall’opinione pubblica che lo contesterà. L’atmosfera del film è fumosa con toni grigi e oscuri. Dujardin si dimostra straordinario e adatto nella sua interpretazione dove il suo carisma spicca e riesce a catturare lo sguardo dello spettatore. Le sue espressioni e la sua risolutezza nel proseguire il lavoro in modo impeccabile lo rendono irresistibile. La Seigner, invece, non lascia per nulla il segno, la sua performance è buona ma non riesce ad ottenere grandi risultati. Il suo stesso personaggio non ha un’importanza fondamentale ai fini della storia, sembra quasi inserito giusto per far vedere almeno una donna all’interno di un cast formato quasi unicamente da soli uomini. E’ pur vero che in quel periodo storico il peso della donna era ancora molto inferiore rispetto al valore di un uomo all’interno della società.

Polanski esamina molto le relazioni di potere, incluso il concetto che il subordinato deve sempre obbedire agli ordini del suo superiore senza chiedersi se quest’ultimi siano giusti o meno, ancor più in un contesto militare. Il personaggio di Dujardin, però, è diverso, ascolta la sua coscienza e si batte per la verità a costo di mettere a repentaglio la vita e la sua stessa libertà. Le musiche sono ben equilibrate e piacevoli, riescono a sottolineare le scene chiave e ad amplificarle in modo efficace. Un particolare valore è quello dato anche ai costumi e agli oggetti di scena, riprodotti nei minimi dettagli e con una cura maniacale. Una scena che colpisce è quella di apertura, quando Dreyfuss viene disonorato prima di essere spedito sull’Isola del Diavolo. Vediamo i gradi venire tolti dalla sua divisa e la sua spada che viene spezzata in modo risoluto. La regia di Polanski è molto precisa, con dei movimenti di camera puliti e ben orchestrati in ogni singolo momento. L’ufficiale e la spia è un buon film, solido e capace di intrattenere lo spettatore in modo costante. La ricerca della giustizia, che si da per scontato vi sia, va rincorsa. Senza arrendersi durante la sua ricerca.