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London Zombies

2012
Titolo Originale:
Cockney vs zombies
REGIA:
Matthias Hoene
CAST:
Harry Treadaway
Rasmus Hardiker
Michelle Ryan

Il nostro giudizio

London Zombies è un film del 2012, diretto da Matthias Hoene

London Zombies si basa su due trovate per variare rispetto all’ormai abusatissimo tema delle invasioni zombesche. La contestualizzazione dell’outbreak nel quartiere più popolare di Londra, l’East End, la zona “cockney” della città – il titolo originale recita infatti Cockney vs zombies – e l’utilizzo di un gruppo di pugnaci vecchietti come eroi resistenti della situazione. Per sventare la demolizione dell’ospizio dove vive il nonno Ray, (un coriaceo ex-gangster), i fratelli Andy e Terry s’ improvvisano rapinatori di banche. Accompagnati dalla cugina Katy e da altri due sciroccati, i bravi nipotini fanno irruzione in banca proprio mentre Londra è invasa da un’orda di zombi, spuntata fuori dagli scavi della metropolitana dove è stata riportata alla luce un’antica, malefica, sepoltura del Seicento. I giovanotti e gli arzilli nonnetti dell’ospizio daranno filo da torcere all’orda cannibale.

Di commedie horror se ne trovano a quintali, ma London Zombies, dell’esordiente Matthias Hoene ha quella marcia in più che lo rende una visione nocturniana consigliata. Perché si tratta del classico film caciarone in cui si ride di gusto, grazie a gag dai tempi perfetti, scene splatter ingegnose e un cast di vecchietti irresistibile, su cui spiccano lo sboccatissimo Alan Ford e la rediviva Honor Blackman (la Pussy Galore di Goldfinger). Certo, alcune sequenze action tradiscono il budget ridotto della pellicola e la comprimaria Michelle Ryan ha qualche rotolino di ciccia di troppo per competere con Milla Jovovich come affetta-zombi, ma sono piccole pecche che in fondo ci rendono il film ancora più simpatico. Ideale per una serata di divertimento ruspante e genuino.

Momento grottesco indimenticabile: la scena in cui un nonnetto fugge dagli zombi col deambulatore. Per gustarvelo al meglio, raccomandiamo la visione rigorosamente in lingua originale (le sgangherate rime in cockney sono da sbellicarsi) e con qualche birretta in corpo.