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Lola

2022
REGIA:
Andrew Legge
CAST:
Emma Appleton (Martha "Mars" Hanbury)
Stefanie Martini (Thomasina "Thom" Hanbury)
Rory Fleck Byrne (Lieutenant Sebastien Holloway)

Il nostro giudizio

Lola è un film del 2022, diretto da Andrew Legge.

Due ragazze, in una tipica casa di campagna inglese negli anni’40, ballano, si esaltano e si commuovono sulle oniriche note di Space Oddity, di David Bowie. Questa una delle scene più iconiche di Lola, mockumentary fantascientifico di Andrew Legge, visto alla Festa del Cinema di Roma 2022, che si nutre di suggestioni ucroniche dickiane, nonché pynchioniane (soprattutto L’arcobaleno della gravità), per costruire una storia di paradossi temporali, tramite l’espediente del found-footage, nonché l’utilizzo strategico di filmati di repertorio degli archivi Getty e Pathé, il tutto con un budget davvero irrisorio, per una piccola produzione che riesce comunque a dire qualcosa di interessante nel genere. Nel 2021 vengono ritrovate delle bobine di pellicola in bianco e nero che raccontano una storia incredibile: nel 1938 in Inghilterra, le sorelle Martha (Stefanie Martini) e Thomasina Hanbury (Emma Appleton), ereditano dal papà un’incredibile macchina, Lola (dal nome della loro madre), che permette di ricevere trasmissioni radio e televisive dal futuro. Le due ragazze rimarranno affascinate dalle sorprendenti conquiste culturali e sociali di là da venire, in particolare dalla cultura rock-pop anni ’60-‘70. L’utilizzo di Lola porterà anche alla scoperta dell’imminente scoppio della seconda guerra mondiale.

Martha sfrutterà la macchina a vantaggio bellico della patria, facendo trapelare, tramite trasmissioni radio clandestine, informazioni precise riguardo i luoghi in cui i tedeschi bombarderanno, salvando così migliaia di vite. Le ragazze diventeranno dunque un’importante risorsa segreta per prevenire gli attacchi tedeschi. Ma Martha si lascerà prendere la mano e alcune sue interferenze con il corso della Storia avranno conseguenze imprevedibili. L’immagine della svastica che sventola sul Campidoglio di Washington oppure, come in questo caso, sulla torre del Big Bang di Londra, è ormai un inquietante topos, fin dalla pubblicazione, nel 1962, de La svastica sul Sole, capolavoro ucronico di Philip Dick che raccontava di un’America conquistata da tedeschi e giapponesi, che avevano vinto la guerra e si erano spartiti la nazione. Le conseguenze dell’hybris di Martha e della disattenzione di Thom, porteranno a conseguenze simili. Come nelle più tipiche vicende basate sui paradossi temporali, la Storia viene deviata ed è necessario riportare le cose a posto.

Ma ciò che distingue Lola da qualunque roboante pellicola fantascientifica hollywoodiana è l’impianto da mockumentary, la cui forma visiva è volutamente sporca, sgranata, in bianco e nero, nonché girata a mano. Inoltre, se lo stratagemma narrativo del found-footage è stato ampiamente esplorato, e abusato, dal genere horror, qui viene invece messo al servizio, con grande originalità, di una storia fantascientifica, degna di riviste pulp dell’epoca come Amazing Stories, Astounding e Science Fiction. Il mood di tutto il film è squisitamente retrò, con il dispositivo Lola, ispirato chiaramente all’estetica steampunk. Infine il geniale e coerente inserimento nel montaggio di spezzoni di repertorio d’epoca arricchisce e dona credibilità alla vicenda narrata. L’altra peculiarità di Lola è come la cultura pop anni ’60-‘70, in questo caso soprattutto la musica di Bowie, ma anche Nina Simone e Stanley Kubrick, tracimi nei castigati costumi degli anni ’40, con effetti stranianti ed esilaranti. Irresistibile il momento in cui Thom introduce il brano You really got me dei Kinks, hit del 1964, ad un ballo di militari inglesi, con il ritornello che, tramite il passaparola, si trasforma per tutta la Gran Bretagna, in un motto con cui prendere in giro Hitler.