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Le soldatesse

1965
Titolo Originale:
Le soldatesse
REGIA:
Valerio Zurlini
CAST:
Tomas Milian (tenente Gaetano Martino)
Mario Adorf (sergente Castagnoli)
Anna Karina (Elenitza Karaboris)

Il nostro giudizio

Le soldatesse è un film del 1965, diretto da Valerio Zurlini.

Nella Grecia del 1941, invasa e occupata dai fascisti, il veterano colonnello Gambardella (Guido Alberti) incarica il tenente di fanteria Gaetano Martino (un giovane Tomas Milian doppiato da Giuseppe Rinaldi), di stanza ad Ocrida, di trasportare un gruppo di prostitute in alcuni campi militari italiani. Contrariato dalla – secondo lui avvilente – missione, lo schivo Gaetano comincerà invece a conoscere le ragazze, ad apprezzarle e a instaurare con loro un rapporto umano e comprensivo. Soprattutto con la bella ribelle e partigiana Eftikia (Marie Laforêt), della quale segretamente si innamora, pur andando a letto con la più mansueta e rassegnata Elenitza (Anna Karina).

A guidare la camionetta è però il sanguigno sergente Castagnoli (Mario Adorf, doppiato in toscano da Pino Locchi) che flirta con l’esuberante Ebe (Valeria Moriconi). Il viaggio non sarà per niente facile e il gruppo dovrà vedersela con continui imprevisti, con gli agguati dei partigiani e, più in generale, con tutte le bassezze e le meschinità delle guerre. Ci si mette anche l’inaspettato ufficiale Alessi – interpretato dallo sfortunato attore serbo Aleksandar Gavric, morto appena quarantenne in un incidente stradale – in licenza premio, a complicare la situazione e ad aumentare i molteplici colpi di scena, fino all’epilogo, molto drammatico e imprevedibile, che vedrà coinvolta Eftikia.

Tratto dal primo e omonimo romanzo di Ugo Pirro pubblicato nel 1956, Le soldatesse è un riuscitissimo film on the road antifascista, impreziosito dallo splendido bianco e nero di Tonino Delli Colli e Dario Di Palma, dal cast eccezionale (nel ruolo di prostitute, anche Lea Massari e la pasoliniana Rossana Di Rocco) e dalle musiche con sirtaki del maestro Mario Nascimbene. Giudicato da molti critici il miglior film di Zurlini, fu girato nell’autunno del 1965 nella ex Yugoslavia e vinse il Premio Speciale della Giuria al Festival di Mosca.