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Le ragazze dell’ultimo banco

2022
Titolo Originale:
Las de la última fila
REGIA:
Daniel Sánchez Arévalo
CAST:
Itsaso Arana (Sara)
Mariona Terés (Leo)
Mónica Miranda (Alma)

Il nostro giudizio

Le ragazze dell’ultimo banco è una serie tv del 2022, creata da Daniel Sánchez Arévalo.

Cinque donne trentenni, interpretate dalle attrici Itsaso Arana (Sara), Monica Miranda (Alma), Maria Rodriguez Soto (Carol), Mariona Teres (Leo) e Godeliv Van den Brandt (Olga), sono amiche dai tempi del liceo, dove hanno condiviso i banchi dell’ultima fila. Ogni anno, come da tradizione, organizzano una vacanza estiva per ritrovarsi e aggiornarsi sulle reciproche vite. Quest’anno non fa eccezione, se non per un motivo: una di loro ha il cancro. Tre sono le regole da non infrangere nel corso di questo viaggio. Prima regola: non si parla della malattia. Seconda regola: ciascuna dovrà scrivere su un pezzo di carta anonimo una sfida che vorrebbe affrontare insieme alle amiche e quando viene estratto il biglietto nessuna potrà tirarsi indietro. Terza regola: è assolutamente necessario divertirsi. La combinazione di questi elementi garantisce al regista spagnolo Daniel Sanchez Arevalo la riuscita di una serie che non pretende di affermarsi come il prodotto dell’anno, ma che, con la giusta dose di dramma e commedia, riesce a tenere il pubblico davanti allo schermo fino alla sesta ed ultima puntata. Uno degli espedienti che assicura il legame tra spettatore e protagoniste della storia è il non sapere, fino alla fine, chi tra le cinque amiche abbia il cancro.

Tutte infatti all’inizio della prima puntata si rasano i capelli, per solidarietà all’amica che però, per lo spettatore, potrebbe essere ciascuna di loro. Più volte nel corso della visione il regista suggerisce la soluzione o depista lasciando credere a chi guarda di aver svelato l’arcano, ma la verità si otterrà solo alla fine del viaggio. Interessante quanto detto da Daniel Arevalo in un’intervista a proposito della lavorazione della serie: durante i casting è stato chiesto ad un centinaio di donne che cosa avrebbero fatto se avessero avuto poco tempo per vivere e i risultati raccolti sono stati inseriti all’interno della narrazione. Le risposte che le protagoniste scrivono nei bigliettini da estrarre per le varie sfide sono quindi desideri e volontà di donne reali, di storie vere. Inoltre nessuna delle attrici ha saputo, fino all’ultimo giorno di riprese, quale tra i loro personaggi avesse il cancro. Questa omissione, scelta studiata e ponderata a lungo in fase di lavorazione, ha consentito a ciascuna di recitare i propri ruoli come se quelli fossero gli ultimi giorni dei loro personaggi, apportando così una profonda intensità emotiva all’interpretazione.

C’è anche da sottolineare che, se inizialmente sembrava essere la malattia il centro della storia, proseguendo la visione il tema iniziale diventa quasi un pretesto per raccontare invece una storia di amicizia, libertà ritrovata e di evasione da una quotidianità in cui sicuramente molte persone si rispecchieranno. È un inno alla spensieratezza come antidoto al dolore e all’amicizia che migliora la qualità di qualsiasi vita vissuta. È sicuramente una storia corale, ma ogni personaggio trova spazio per autodeterminarsi a prescindere dal gruppo e così emergono cinque ritratti di donne, molto diverse l’una dall’altra, con le loro paure, le loro sfide e i loro desideri. È facile, nelle serie costruite su diversi personaggi, che uno di loro risulti meno interessante, meno partecipativo e più astratto di altri, ma in questo caso non accade. C’è un buon bilanciamento tra storie personali e storia collettiva e questo rende impossibile annoiarsi o distrarsi. Ogni personaggio apporta il proprio contributo alla narrazione. Tra tenerezza e nostalgia, si arriverà all’ultimo episodio con la sensazione dolce amara che solo il rientro da un viaggio sa lasciare addosso.