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La notte del demonio

1957
Titolo Originale:
Night of the Demon
REGIA:
Jacques Tourneur
CAST:
Dana Andrews
Niall McGinnis
Peggy Cummings

Il nostro giudizio

La notte del demonio è un film del 1957, diretto da Jacques Tourneur.

Uno psicologo americano viene avvicinato dal capo di una setta demoniaca che gli predice la morte di lì a quattro giorni. Il razionalismo dell’uomo ha la meglio ma pian piano cominciano a insuinarsi in lui dei dubbi…  L’inizio della Notte del demonio, con quel demone che si materializza di fronte al professore terrorizzandolo fino a farlo morire in un incidente, sconcerta: possibile che ci si trovi davvero di fronte a una pellicola di Jacques Tourneur, il maestro dell’allusione e delle atmosfere horror di Il bacio della pantera? Il mistero è presto chiarito, e nel modo più banale: non c’è stato nessun cambiamento di rotta nella sua estetica, solo l’imposizione da parte della produzione di due sequenze grottesche che fanno sentire tutta l’ottusità del potere economico, snaturando inizio e conclusione di La notte del demonio – alla fine, anzi, la macchina da presa indugia ancor più sul ridicolo mascherone cornuto per mostrarlo mentre fa a pezzi Karswell.

Eliminando la testa e la coda del pesce, il resto è però puro Tourneur; tornato dopo parecchi anni all’horror (L’uomo leopardo è del ’43, La notte del demonio del ‘57) con una sceneggiatura tratta da un testo di Montague Rhode James (Casting the Runes), l’autore mostra di non aver perso le sue caratteristiche stilistiche: ne sono esempi un biglietto che mostra frasi percepibili solo al protagonista, cambiamenti metereologici troppo repentini, un gatto che nell’ombra diventa un altro animale assai pericoloso (trasparente riferimento a Il bacio della pantera), delle orme che si formano autonomamente sul terreno e infine un foglietto sempre pronto a sfuggire alle mani di chi lo possiede, preda di un vento metafisico alimentato dalle rune scritte su di esso. Le solite minuzie inquietanti, insomma, che sono la cifra delle opere più personali del regista.

Dati gli scarsi mezzi a sua disposizione a inizio carriera (ma con un creativo come Val Lewton alla produzione), Tourneur imparò che si poteva generare la paura nello spettatore attraverso un adeguato uso di certi effetti macroscopici determinati da cause minime, quando non ellittiche: in La notte del demonio basta pensare alla giacca lacerata dal gatto, che – almeno alla luce del giorno – non potrebbe in nessun caso aver prodotto un simile disastro. L’horror, quindi, nasce insieme al gesto con il quale spegniamo la lampada della nostra camera da letto, secondo le semplici ma efficaci leggi dell’infanzia: da quel momento in avanti, fino a quando resteremo nell’oscurità (anche quella della sala cinematografica), tutti i patti diabolici sono possibili proprio perché ogni paura e desiderio lo sono altrettanto.