Featured Image

La Chambre bleue

2014
Titolo Originale:
La Chambre bleue
REGIA:
Mathieu Amalric
CAST:
Léa Drucker (Delphine Gahyde)
Mathieu Amalric (Julien Gahyde)
Stéphanie Cléau (Esther Despierre)

Il nostro giudizio

La Chambre bleue è un film del 2014, diretto da Mathieu Amalric.

Un giallo chabroliano come potrebbe averlo diretto Raul Ruiz. Mathieu Amalric conosce il cinema. Sa come s’inquadra un corpo e come si racconta una storia. Conosce il cinema classico. E infatti il suo adattamento di Simenon evoca l’implacabilità di Fritz Lang.

Sono questi piccoli film che permettono ancora di pensare che il cinema possa esistere anche come tradizione testuale. Ossia insieme di saperi condivisi perennemente rielaborati e reinventati. Amalric sposta impercettibilmente le linee. S’avventura nella follia attraverso una gestione dell’ambiguità esemplare. Scava voragini di senso nel tessuto del reale, aggrappandosi ai suoi materiali e aderendo alla parola.

Anatomia del desiderio e psicopatologia del quotidiano, Amalric crea una rete di sensi e senso derealizzando progressivamente l’agire dei suoi protagonisti senza mai scavalcare la linea dell’inquadratura. Solo Hitchcock avrebbe potuto immaginare una tale perfezione rarefatta nella cui rete i corpi si cannibalizzano in una sorta di danza parassitica messa in scena con maestria. Amalric, dopo il suo esordio, con La Chambre bleue si conferma cineasta da non perdere di vista e senz’altro tra i più interessanti attualmente nell’esagono. Senza contare che solo i cineasti davvero in gamba sanno gestire con tanta efficacia la misura dei 70 minuti.