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La casa in fondo al lago

2021
Titolo Originale:
The Deep House
REGIA:
Alexandre Bustillo, Julien Maury
CAST:
Camille Rowe (Tina)
James Jagger (Ben)
Carolina Massey (Sarah Montegnac)

Il nostro giudizio

La casa in fondo al lago è un film del 2021, diretto da Alexandre Bustillo e Julien Maury.

Ci sono diversi registi che vivono il dramma della grande opera prima, cioè quegli autori che al loro primo lungometraggio si sono ritrovati tra le mani il soggetto perfetto, la produzione ideale e che al momento della distribuzione hanno potuto assaporare la vita dei giovani artisti, adorati dalla critica, ricercati dai festival. Il dramma, appunto, sta in ciò che viene dopo: un’opera seconda dal budget più sostanzioso, con qualche nome importante nel cast, ma anche meno personale e di fatto deludente. Il dramma, poi, diventa tragedia quando anche il resto della filmografia non riesce ad avvicinarsi ai fasti del primo film. E il risultato è che spesso questi registi finiscono per vivere di rendita, accettando qualche progetto commerciale qui e là, e continuando di fatto ad essere ricordati solo e unicamente per quel piccolo capolavoro di dieci, venti anni fa. In Francia ce ne sono molti di enfant prodige mancati. Uno è sicuramente Mathieu Kassovitz, ma la stessa dannazione la vive il duo Bustillo-Maury – per intenderci, quelli di A l’interieur. Il loro primo film era una rappresentazione esasperata e ultraviolenta della follia materna, tanto riuscita da assurgere a metafora di tutta la condizione umana. Il loro ultimo film, invece, è un horror vacanziero fuori tempo massimo, girato in found footage, scritto male e recitato peggio.

La storia è quella di Ben e Tina. Lui, inglese, è uno youtuber fallito e un voyeur patologico con l’ansia delle visualizzazioni e la mania di filmare qualsiasi cosa. Lei, di origini francesi, vive la relazione amorosa con Ben accettando la sua passione per i vlog, lasciandosi trascinare nelle esplorazioni di interesse storico-archeologico che sono alla base del loro canale YouTube. La svolta avviene quando i due, in vacanza nel sud della Francia, conoscono un signore del posto che li può accompagnare fino a un lago sconosciuto, nei cui abissi pare si nasconda una casa perfettamente conservata. Quel che non sanno, però, è che la casa è infestata e che una volta entrati non potranno più uscire…La casa in fondo al lago è un falso documentario decisamente tardivo, che anziché esplorare le potenzialità espressive del found footage non fa che adagiarsi sui trucchetti di una YouTube già vecchia di dieci anni. Qui l’orrore non è basato su un climax di tensione, ma sfrutta i jumpscares, le riprese mosse e il montaggio confusionario come unici veicoli della paura (se così vogliamo chiamarla). Insomma, Bustillo e Maury si reinventano youtubers e sembra di riconoscerli solo nelle fasi finali del film. In una delle ultime scene, infatti, i due protagonisti raggiungono una stanza segreta della casa sommersa.

Questa ha l’aspetto di uno studio sontuoso, dove un vecchio proiettore fa scorrere dei filmini in super8, degli snuff movie che documentano il sacrifico di alcuni bambini. E al fascino di una proiezione subacquea si aggiunge presto quello di un’immagine distrutta. Sullo schermo di questo cinema degli orrori, l’immagine di un bambino che viene sventrato è amplificata dallo sventramento dello schermo stesso, che viene tagliato, e da cui esce uno dei membri della setta che ha abitato la casa. E’ un momento surreale da salvare, che per un attimo ci ricorda che alla regia ci sono proprio Bustillo e Maury, gli stessi che quasi quindici anni fa ci hanno mostrato il pancione di una madre che viene aperto, tra urla di strazio e sangue nero, e che così facendo si aprivano al cinema estremo. In modo simile, la scena di chiusura de La casa in fondo al lago dimostra che un po’ di pessimismo e di crudeltà ancora sopravvivono negli animi dei due autori. Ma è poca roba che si perde e si diluisce in tanta acqua dolce…