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La casa di carta – Parte 3

2019
Titolo Originale:
La casa de papel
REGIA:
Jesús Colmenar, Alex Rodrigo, Koldo Serra
CAST:
Alvaro Morte (Professore)
Silene Oliveira (Tokyo)
Itziar Ituno (Raquel)

Il nostro giudizio

La casa di carta – Parte 3 è una serie tv del 2019 creata da Álex Pina.

L’anno scorso avevamo lasciato i membri della banda da latitanti, sparsi in giro per il mondo, dopo aver rapinato, o per meglio dire, fabbricato, quasi mille milioni di euro nella Zecca di Stato spagnola. Un colpo che li ha resi celebri e che, al tempo stesso, ha reso popolare la serie, nata sulla tv  spagnola e distribuita in tutto il mondo da Netflix. Un prodotto, La casa di carta, che vedeva un gruppo di rapinatori guidati dal misterioso Professore, rinchiudersi nella Zecca per rubare per l’appunto mille milioni di euro. La particolarità stava proprio nel fatto che volessero stampare da sé i soldi. Ognuno dei rapinatori portava il nome in codice di una città, con il Professore a guidarli dall’esterno nella sua personale sfida e Raquel Murillo, l’investigatrice assegnata al caso. La serie è stata divisa in due parti, e la si vedeva concludersi con la banda in fuga e il Professore in Asia,  per ricongiungersi con Raquel, che alla fine, innamoratasi dell’uomo, aveva scelto di lasciarlo scappare. Serie conclusa? Non proprio, perché, visto il successo, Netflix ha preso in mano il franchise e ha annunciato le parti 3 e 4, ma con quale storia?

La parte 3 vede Rio catturato dalle autorità e la banda riunirsi su richiesta di Tokyo, che chiede aiuto al Professore per ritrovare il ragazzo. Così viene organizzato un nuovo colpo, stavolta alla Banca di Spagna, seguendo un progetto di Berlino (defunto nel finale della seconda parte). Tra le novità della serie vi è Palermo, amico di Berlino, che sarà il capo dell’operazione all’interno della banca, così come fu Berlino alla Zecca, e nuovamente con il Professore in esterna, coadiuvato questa volta da Raquel. La casa di carta parte 3 si presenta più corta rispetto alle prime due stagioni e tenta di battere il ferro finché è caldo, con una nuova rapina e la riproposizione della stesse meccaniche narrative dei primi 22 episodi, ma con l’inevitabile mancanza di tutte le novità proposte con le prime due parti. Netflix ha scelto di riproporre tutti i vecchi personaggi, con l’aggiunta di qualche nuovo membro, ma fra questi il solo a spiccare, perché maggiormente approfondito, è il già citato Palermo. Sembra quasi che la preoccupazione della produzione fosse concentrarsi in maniera assoluta sulla vecchia banda, da qui la scelta di reinserire Berlino (tra i più amati della serie) in una quantità esagerata di flashback.

Scopriamo tramite questi che il rapinatore era la vera mente dietro il nuovo colpo e ci viene mostrato raccontare il suo progetto al Professore. Di nuovo, Berlino si rivela essere il personaggio più interessante, forse secondo al solo Professore, e anche se solo in forma di flashback, toglie inevitabilmente la scena a molte delle new entry della banda (Marsiglia e Bogotà). L’ambientazione è inevitabilmente molto simile alla Zecca, con l’inserimento della campagna Toscana e di Firenze per i flashback. Piccola parte nella stagione ce l’ha anche Arturo Roman, il direttore della Zecca, che qui si rivela essere davvero forzato, ma il suo ruolo passa abbastanza in secondo piano. Tutto sommato La casa di carta – Parte 3 regge e si conclude in modo aperto, annunciando una quarta stagione, in uscita nel 2020. L’effetto novità è svanito, ma l’interesse è comunque molto alto.