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La bambola assassina 2

1990
Titolo Originale:
Child's Play 2
REGIA:
John Lafia
CAST:
Alex Vincent (Andy Barclay)
Christine Elise (Kyle)
Jenny Agutter (Joanne Simpson)

Il nostro giudizio

La bambola assassina 2 è un film del 1990, diretto da John Lafia.

Dopo l’incredibile successo del primo film La Bambola Assassina (Child’s Play, 1989) diretto da Tom Holland (Ammazzavampiri, 1985), con quasi 45 milioni di dollari incassati al botteghino, Chucky torna a seminare il terrore in questo sequel che a differenza dell’originale mette da parte la suspense e punta all’azione e al sangue, qui in dosi maggiori rispetto al primo capitolo. Tra i fan della saga La bambola assassina 2 è il sequel più amato del killer di plastica, nonché uno dei sequel horror più riusciti. Andy Barclay (Alex Vincent) dopo gli omicidi perpetrati dal bambolotto Chucky, viene strappato dalle braccia della mamma – ora sotto cure psichiatriche – inserito in un istituto e affidato ad una famiglia adottiva. Intanto la casa produttrice dei bambolotti “Tipo Bello” e il cinico CEO Mr Sullivan (Peter Haskell), preoccupati per la cattiva pubblicità, mettono le mani sul bambolotto bruciacchiato e in una sequenza in stile Terminator portano nuovamente in vita Chucky, posseduto dallo spirito del serial killer Charles Lee Ray, che come nel precedente La bambola assassina ha in testa il piano diabolico di impossessarsi del corpo di Andy. Inutile dire che si lascerà alle spalle una nuova scia di delitti.

Dopo l’insuccesso del suo esordio alla regia con Blue Iguana (1988), John Lafia, co-sceneggiatore del primo capitolo, passa alla regia, con un soggetto più ispirato per ambientazioni e azione, scritto dal creatore del killer di plastica Don Mancini. “Cosa sono i bambini se non consumatori in erba?”, dice Sullivan, il CEO della Play Pals Toys all’inizio del film. Chucky è simulacro dell’adolescenza, antieroe in miniatura del male, pupazzo sorridente che cela dentro di sé il male, o forse in un certo senso, lo assorbe dagli adulti per vendicare i bambini (più o meno la lettura del soggetto originale “Blood Buddy”, tra le idee di Mancini poi scartate da Holland per il primo film). L’orrore e il dolore vendono, e si nascondono proprio dietro le fattezze innocenti di uno stupido bambolotto anni ‘80 che dice tre frasi e che promette – o meglio minaccia – di essere “tuo amico per sempre”. In La bambola assassina 2 Brad Dourif torna a dare voce a Chucky, e da qui non se ne andrà mai più per tutti i sette capitoli della saga (escluso il remake in lavorazione della MGM, per il quale Dourif non si è reso disponibile, oltre a Mancini e al produttore David Kirschner), rendendo ancora più inconfondibile la risata diabolica del giocattolo assassino.

Bambola assassina 2 è probabilmente il capitolo che dà forma e anima a Chucky in tutto e per tutto. Qui il bambolotto dà il meglio di sé, capace di competere a verbosità e cazzutaggine con i boogeyman più famosi del cinema (Freddy su tutti, tra i preferiti di Mancini), puntando al camp-horror, senza tralasciare la tensione del primo Child’s Play. Chucky domina la scena più che mai con la sua macabra ironia e la sua istrionica voglia di sangue, che si consumerà laddove prendono vita i giocattoli – nella fabbrica – in un duello all’ultimo sangue con Andy e la sua sorellastra Kyle. Del film esiste anche una versione americana con svariati minuti di scene eliminate e un finale alternativo, mai apparsi in dvd. Nel finale (trasmesso solo sul canale SyFy), dopo aver ucciso Chucky, Andy e Kyle si allontanano dalla fabbrica, mentre pezzi della testa di Chucky, caduti in una vicina vasca di plastica fusa, si fondono con essa, fabbricando una nuova testa. In un primissimo piano vediamo Chucky fare un ghigno malefico allo spettatore.