Dalla Warner Bros. Pictures, ecco il primo film d’azione a sfondo epico per il grande schermo ossia Justice League. Al timone della regia di questo rocambolesco lavoro c’è il solito Zack Snyder (Watchmen), efficace nel saper creare un’epica alchimia fra uno sparuto gruppo di supereroi capitanati dal trittico Batman, Superman e Wonder Woman, già visto in Batman vs Superman: Dawn of Justice. Spinto da una rinnovata fiducia nell’umanità e ispirato dalla figura benevola di Superman, Bruce Wayne (Ben Affleck), insieme alla sua alleata Diana Prince (Gal Gadot), agisce rapidamente per cercare, e soprattutto creare, un team di mutanti, determinati a contrastare una nuova e terribile minaccia sopraggiunta sulla Terra.
Justice League vanta una kermesse di interpreti a dir poco notevole; il film,infatti, vede il ritorno di Amy Adams nel ruolo di Lois Lane, Jeremy Irons nei panni di Alfred e Diane Lane che interpreta Martha Kent, personaggi complementari a quelli che sono i veri protagonisti del film. A dominare lo schermo ritroviamo Ben Affleck, Henry Cavill, Gal Gadot, Jason Momoa, Ezra Miller e Ray Fisher. Justice League si presenta come un prodotto gustoso al palato dello spettatore: due ore intense e ben ritmate che intrattengono al punto giusto e catturano l’attenzione del pubblico.

La facilità di fruizione non è l’unico elemento che rende Justice League un prodotto altamente godibile: impossibile non esaltare la sensazionale fotografia di Fabian Wagner (Game of Thrones, tanto per capirsi) che assume un ruolo fondamentale nella buona riuscita del film, così come scenografia e montaggio. E pensare che Snyder ha dovuto abbandonare il set a causa di una tragedia famigliare, passando – in corso d’opera – il testimone della regia di questo prodotto a marchio Warner/DC Comics a Joss Whedon che, ironia della sorte, è l’artefice di due dei maggiori successi della concorrente Disney/Marvel, The Avengers e Avengers: Age of Ultron. Probabilmente, si devono a lui le diverse battute colme d’ironia in questo fantasy gotico/kitsch che saltabecca dalla plumbea Russia post-Chernobyl al rurale e desolato Kansas, per poi passare da una mitologica Ellade all’inabissata Atlantide, senza riuscire tuttavia a ottenere un’ adeguata continuità sia narrativa che formale.

Principalmente, l’idea di base di Zack Snyder per Justice League si ritrova nel valorizzare un’unione d’intenti fra diversi supereroi nel panorama cinematografico contemporaneo, avventurandosi in una storia paradossalmente epica e straordinaria. Quello attuato da Snyder è stato un tentativo per onorare al meglio i canoni di questi celebri supereroi dei fumetti, reinventandone in qualche modo natura e “consistenza” e rappresentandoli, per la prima volta, insieme sul grande schermo. Una scelta azzardata senza dubbio, ma assolutamente riuscita sotto tutti i punti di vista. Forse, e lo si dice a voce bassa, gli unici a storcere leggermente il naso saranno i proseliti dell’uomo di Gotham City: vedremo quale sarà il verdetto.