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Jupiter’s Legacy

2021
REGIA:
Charlotte Brändström, Christopher J. Byrne, Steven S. DeKnight, Marc Jobst
CAST:
Josh Duhamel (Sheldon Sampson)
Ben Daniels (Walter Sampson)
Leslie Bibb (Grace Sampson)

Il nostro giudizio

Jupiter’s Legacy è una serie tv del 2021, ideata da Steven S. DeKnight.

Certo che a volte è una bella sfiga, per una serie TV, uscire in un determinato periodo. Jupiter’s legacy, per esempio, già non parte bene di suo. Peggio che andar di notte, esce poco dopo Invincible, serie a propria volta tratta dall’omonimo fumetto, a opera di Robert “The Walking Dead” Kirkman, sempre scorrevole, dinamica e divertente che mette ancora più in risalto le carenze evidenti di Jupiter’s Legacy. Poi c’è da dire che Mark Millar, che firma i testi del fumetto, a vendersi è bravo e non è la prima idea che piazza nel giro che conta (qualcuno ricorda Kick Ass?), pur essendo uno dei fumettisti più vuoti e inconsistenti, con alle spalle una serie di successi fumettistici che non si spiegano se non con la sua capacità di proporsi a editori, registi e produttori con un’efficacia che se la mettesse nello scrivere fumetti belli sarebbe un genio. Da un fumetto inconsistente, è venuta fuori una serie TV altrettanto inconsistente che, da qualunque parte la si guardi, non ha senso. Jupiter’s Legacy è l’esatto contrario di Invincible. Una serie noiosa, farraginosa e senza ritmo, con effetti speciali tristanzuoli che danno alla serie quel tocco d’atmosfera alla Marvel Studios del discount.

Sì, perché se fai un film di supereroi l’immagine conta e qui la resa estetica di personaggi, costumi e poteri mettono in evidenza mezzi o forse capacità limitate. Insomma, visivamente Jupiter’s Legacy non convince. La caratterizzazione dei personaggi è, nel migliore dei casi, piuttosto piatta, anche perché in otto puntate, percepite come ottanta, a parte i protagonisti, che vivono dinamiche familiari piuttosto prevedibili e comunque per niente originali, nessuno di loro ha lo spazio sufficiente per un approfondimento che possa essere chiamato tale. I due piani temporali si alternano senza generare ritmo e, se almeno la parte ambientata nel passato ha senso di esistere in virtù di una sua certa coerenza che la porta da A a B, la parte ambientata nel presente si perde in una serie di situazioni e sottotrame che non sembrano portare da nessuna parte.

La dinamica di scontro generazionale che vivono i protagonisti non è nulla di nuovo ed è pure sviluppata in maniera piuttosto banale, così come le questioni etiche del personaggio principale sono talmente prive di mordente che tentare di immedesimarsi, o al limite di interessarsi  alla sua sorte, vien tutto meno che facile o spontaneo. Per non parlare del cattivo, l’Adrian Veidt della situazione, che del villain di Watchmen ha solo le pretese. Jupiter’s Legacy non solo è un azzardo, una serie di supereroi che si mette a confronto con una miriade di prodotti che ne mettono in luce le carenze, ma è proprio un prodotto che, a livello intrinseco, non regge per conto proprio, non sta in piedi, non sa bene dove vuole arrivare. In definitiva non sono gli avversari diretti migliori sotto ogni aspetto a mettere in ombra Jupiter’s Legacy , ma i difetti stessi di una serie che per funzionare male non ha bisogno di nessuno.