John Carter è un film del 2012, diretto da Andrew Stanton.

Senza il Ciclo di Barsoom scritto da Edgar Rice Burroughs (il papà di Tarzan), non sarebbe esistita tanta sci-fi fantasy, tipo Guerre stellari. Ecco, nel travagliato adattamento Disney di questo caposaldo della letteratura avventurosa, Marte è popolato da una moltitudine di Jar Jar Binks: gli alieni verdi di cui il terrestre John Carter diventa comandante ed eroe sono in CGI dalla testa ai piedi e, se non ce lo dicessero i titoli di coda, mai sapremmo che dietro le movenze ondivaghe di Tars Tarkas c’è Willem Dafoe.

CGI e live action non si integrano come dovrebbero, nonostante il regista sia lo stesso di capolavori Pixar come Alla ricerca di Nemo e Wall-E. Più che la gestione dell’animazione digitale, a Stanton riesce bene trattare il protagonista Taylor Kitsch come un cartoon, sballottandolo nella differenza di gravità. Purtroppo, John Carter è anche troppo lungo e didascalico: ogni dettaglio storico/sociale/politico del Pianeta Rosso ci viene spiegato infinite volte, ogni prevedibile svolta di trama è anticipata senza pietà.

Il gusto avventuroso della fonte letteraria filtra in sottofondo, ma paradossalmente funziona più nel prologo e nell’epilogo “alla Indiana Jones” ambientati sulla Terra, che nel desertico mondo alieno, depotenziato di tutto il suo sense of wonder.