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Joe

2013
Titolo Originale:
Joe
REGIA:
David Gordon Green
CAST:
Nicolas Cage (Joe Ransom)
Tye Sheridan (Gary Jones)
Ronnie Gene Blevins (Willie)

Il nostro giudizio

Joe è un film del 2013, diretto da David Gordon Green.

Joe è la storia di un ex-detenuto, duro e solitario, difficile al compromesso e intollerante dei soprusi, ma disposto al sacrificio, soprattutto se per aiutare il giovanissimo Gary, adolescente in fuga da un padre alcolista e manesco che lo sfrutta e lo deruba.

Bastano tre lettere per rinascere.Basta poco, apparentemente. Perché in realtà Joe, di “ridotto” ha solo il titolo, laconicamente dedicato al protagonista della sceneggiatura scritta da Gary Hawkins a partire dalla storia omonima di Larry Brown del 1991. La storia di un ex-detenuto, duro e solitario, difficile al compromesso e intollerante dei soprusi, ma disposto al sacrificio, soprattutto se per aiutare il giovanissimo Gary, adolescente in fuga da un padre alcolista e manesco che lo sfrutta e lo deruba. Personaggi semplici, monolitici, ma solidi e carismatici, nel bene e nel male.

A partire da un Nicolas Cage che, con un’interpretazione intensa e perfettamente tagliata, ci riporta ai tempi del Sailor Ripley di Cuore selvaggio e il Ben Sanderson di Via da Las Vegas, spegnendo sul nascere ogni possibile ironia sull’esito delle sue doti attoriali specie quando si confronta con i progetti più notoriamente commerciali. I meriti comunque vanno indubbiamente divisi con il regista David Gordon Green (Lo spaventapassere, Strafumati, ma anche Prince Avalanche, interessante tappa di avvicinamento dopo gli inizi meno leggeri), anche’esso tornato a sorprendere con un film gestito senza sbavature e con un’incredibile misura.

D’altronde per sfruttare una ambientazione così spoglia e naturale, sarebbe stato controproducente spingere su facili drammatizzazioni, magari approfittando della presenza in scena del giovanissimo Tye Sheridan (confermatosi dopo Tree of Life e Mud, e vincitore a Venezia del premio come miglior nuovo attore emergente). Ulteriore gemma in una corona di “spine” che non può non lasciare il suo segno.