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Ira

2018
Titolo Originale:
Ira
REGIA:
Mauro Russo Rouge
CAST:
Samuele Maritan
Silvia Cucco
Matteo Valier

Il nostro giudizio

Ira è un film del 2018, diretto da Mauro Russo Rouge.

Cinema indipendente italiano: definizione ormai stereotipata, che significa tutto e nulla e che evoca, d’istinto, parole come basso budget, attori non professionisti e via discorrendo. Ira, bel dramma minimalista del 2018 scritto e diretto dal salernitano (naturalizzato torinese) Mauro Russo Rouge, è la dimostrazione del fatto che con un budget ridotto (50.000 euro) e attori alle prime armi si può realizzare un film di qualità. Ira è un’opera in cui tutto è ridotto ai minimi termini: sceneggiatura, dialoghi, recitazione in sottrazione, praticamente un ossimoro rispetto al titolo poiché la rabbia qui scorre sottopelle, esplode fuori campo, è inquilino silente ma onnipresente in tutta la narrazione. La storia è molto semplice e i protagonisti non hanno nomi propri, a sottolineare il latitare di un’identità precisa, la stessa di cui i personaggi sono in perenne ricerca: un ragazzo e una ragazza si incontrano, si piacciono, lei è una prostituta e vuole cambiare vita, lui scarica cassette nei mercati. Due solitudini che si uniscono nell’agognare a una qualche forma di felicità che sembra loro del tutto negata.

Ambedue vengono mostrati come schiavi di vite che non amano, imprigionati in routine alienanti, lei è costretta a vendersi, lui sprofonda progressivamente in un isolamento che pare non mostrare via d’uscita. Nessun amico, nessun famigliare, ambedue si aggirano come ombre, come morti viventi nello squallore di una periferia urbana estremamente fredda e inospitale, alla ricerca di qualcosa che dia loro uno stimolo per vivere. Russo lavora su volti e corpi non lesinando nulla, letteralmente pedinando i suoi protagonisti: il film è stato girato proprio così, in modo documentaristico e naturalistico, con luci non artificiali e diegetiche. Il regista ha realmente seguito i due attori non professionisti e molto bravi nei loro ruoli, Samuele Maritan e Silvia Cucco (nel cast anche Matteo Valier), riprendendoli in modo spontaneo, cosa che ha anche causato dissapori in fase di realizzazione. Russo ha trasformato un documentario in narrazione passo dopo passo con un lavoro meticoloso, richiedendo un grande impegno da parte dei due giovani, in particolare per scene di sesso (mai gratuite) che hanno cagionato alcune discordie. Quello che poteva essere un problema si è trasformato in un valore aggiunto: tutto ciò è palpabile nella visione del film, e aumenta quel senso di disagio che ci accompagna dal primo all’ultimo minuto di visione. Ira è stato girato tra Torino e San Mauro, in un contesto suburbano degradato che il talento del regista riesce a rendere estremamente potente, al punto che le locations diventano veri e propri personaggi.

I veri punti di forza del film, infatti, sono proprio regia e montaggio: l’opera ha la rara caratteristica di non sembrare un basso budget, il che è cosa non comune nel panorama nostrano. La fotografia, realizzata sempre da Russo, ha accenti forti e nitidi, gioca in notturna esaltandone il fascino spettrale e squallido. Le musiche, firmate da Aram Jean Shahbazians, Piuma Makes Noise e Giuseppe Tripodi (A Ciambra) sono le spose ideali del visivo e del narrato, completando dunque un quadro che ci mostra un’opera realmente fuori dagli schemi e, in primis, molto coraggiosa. Ira non vuole piacere a tutti i costi, non è film ruffiano e ammiccante, è l’esatto contrario: è rarefatto, anche difficile, spiacevole e a tratti sgradevole e anche questa è la sua forza. Isolamento, rabbia, dolore, tristezza mostrate in modo iperrealistico ma al tempo stesso lirico e poetico, permettendoci di entrare in empatia con questi personaggi soli, che paiono intravedere un barlume di felicità. Prodotto da Annunziato Gentiluomo per ACSD ArtInMovimento e AC SystemOut, Ira uscirà nelle sale italiane il 5 Novembre grazie a Mescalito Film (per informazioni sulle sale in cui verrà proettato si può consultare la pagina Facebook ufficiale del film) ed è stato selezionato per prestigiosi festival internazionali come il Denver Film Festival.