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Incubus

1965
Titolo Originale:
Incubus
CAST:
William Shattner
Allyson Ames
Eloise Hardt

Il nostro giudizio

Incubus è un film del 1965, diretto da Leslie Stevens

Il villaggio di Nomen Tuum è un crocicchio di arcane energie e strani fenomeni taumaturgici. Immergendosi nelle sue magiche polle sorgive, pare si possa guarire dai mali terreni. È proprio questa l’intenzione di Marc, soldato ferito che, approfittando di una sosta nei pressi del borgo, s’abbevera alle sue fonti per rinvigorire il fisico. I demoni sono però in agguato. La sensuale Kia cercherà di condurlo in tentazione, finendo per innamorarsi della sua incorruttibile anima… A volte un film non è semplicemente un film o, come ricorda Wes Craven in Nightmare nuovo incubo, non finisce mai veramente. Nei suoi interstizi, nelle sue fessure, si nascondono palpitanti inquietudini, oscure presenze che, a cavallo tra superstizione e leggenda urbana, fuoriescono dalla sostanza di cui è composto. Leslie Stevens non pensava a niente di tutto questo quando sulle coste californiane girava Incubus. Correva l’anno 1965 e il regista si cimentava con un’operazione di nobile intento ma di esito economico disastroso. Ovvero realizzare un film (horror) interamente parlato in esperanto, la lingua ausiliaria inventata dall’oftalmologo polacco Zamenhof. Difficile dire cosa gli fosse passato per la testa: forse delirio linguistico, forse invidia per il primato francese raggiunto e detenuto giusto l’anno prima con Angoroj. Al di là della bancarotta cui andrà incontro la produzione, Stevens ha avuto fegato. Immaginatevi la difficoltà nel dirigere un’opera di questo genere. Attori che non sapevano un’acca di esperanto, che imparavano meccanicamente le battute, totalmente incapaci di darne una corretta interpretazione professionale.

incubus dentro

Il risultato è, alle volte, un calembour di suoni ispanici e gutturali, strascicati nel britannico accento di chi mescola e ammucchia alla rinfusa pur di sbobinare le battute. William Shatner alias Capitano Kirk ci fa una figura abbastanza brutta, ma il risultato finale è piuttosto interessante e per certi aspetti (vedasi la voce fuoricampo nell’introduzione) davvero inquietante. I demoni (filmici) pretendono purtroppo un tributo molto alto. Ann Atmar si suicida subito dopo la conclusione del film. La figlia dell’attrice che interpretava Amael viene rapita e uccisa qualche anno più tardi. Il musicista Dominic Frontiere finirà in galera. E, ciliegina sulla torta, sorta di storica ed imprevedibile nemesi, la vicenda Milos-Thomason. Nel 1966 l’attore Milos Milos (l’Incubo supremo del villaggio) viene ritrovato “suicidato” insieme alla fedifraga Barbara Ann Thomason nella villa del di lei marito, Micky Rooney. La versione ufficiale parla di omicidio-suicidio ma, dal momento che l’arma del delitto risultava registrata a nome di Rooney, è lecito coltivare qualche dubbio.

dentro 2

 

Casualità, semplici coincidenze? O forse, ipotesi non suffragata da certezze ma da ancor più angoscianti sospetti, che il Male pellicolare, insito nelle carni del film, si sia trascinato nel mondo reale per compiere altrettanto orribili rituali? Follia, suggestioni meta-cinematografiche, fallaci impressioni, tutto è possibile.
Ma le combinazioni (sempre che si tratti di combinazioni) non finiscono qui. Un incendio ne distrugge la copia originale, di tutte le altre si perde traccia. Incubus sparisce così per oltre un trentennio e, come d’incanto, ne viene recuperato un duplicato nella Cineteca Francese. Diciamolo chiaramente: i risvolti della vicenda sono molto sinistri ed è difficile ricondurre il tutto a una spiegazione di comodo, a una serie di fortuite convergenze di date e accadimenti. Il film è ora interamente disponibile su YouTube. Servitevi pure, a vostro rischio e pericolo.