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Il Trono di Spade – Settima stagione

2017
Titolo Originale:
Game of Thrones
REGIA:
Jeremy Podeswa, Mark Mylod, Matt Shakman, Alan Taylor
CAST:
Kit Harington (Jon Snow)
Lena Heady (Cersei Lannister)
Emilia Clarke (Daenerys Targaryen)

Il nostro giudizio

Il Trono di Spade – Settima Stagione è una serie tv del 2017, ideata da David Benioff e D.B. Weiss

Ci eravamo congedati dalla sesta stagione di Game of Thrones con la promessa di un epico triello che avrebbe coinvolto gli ormai acclarati protagonisti del gioco. Da una parte avevamo Cersei, divenuta a tutti gli effetti regina dopo aver incenerito i nemici del Credo e portato al suicidio il debole figlio Tommen, dall’altra, invece, Daenerys, che avevamo visto prendere finalmente la volta di Westeros per reclamare ciò che è suo di diritto. In mezzo a loro infine Jon Snow, l’eroe della saga ritornato dalla morte, riconosciuto dalla sua gente come Re del Nord ma ancora ignaro delle sue vere origini. Vincenti e rinvigoriti, pronti ad incontrarsi faccia a faccia per la prima volta, mentre l’esercito dei morti continua ad avanzare. L’attesa dunque è stata vissuta anche su un dubbio: quale guerra avrà la priorità, quella per il trono o quella per la sopravvivenza del genere umano? La risposta che Il Trono di Spade – Settima Stagione ci ha dato è che ogni personaggio, da quelli principali ai minori, si dirige verso il proprio destino, volente o nolente. È destino dunque che il Bastardo di Grande Inverno faccia finalmente la conoscenza della Madre dei Draghi per avvicinarsi ancora di più alla chiusura del cerchio e che il loro incontro sia il perno su cui si svilupperà non solo l’intera stagione ma anche, si presume, il resto della serie. Così come Cersei, dal canto suo, attraverso un machiavellico e spietato piano di resistenza ai nemici, si avvii verso quella che nell’ottava ed ultima stagione sarà la sua tragica sconfitta.

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Il Trono di Spade – Settima Stagione non è però soltanto quella dei primi incontri, ma anche quella delle reunion. E mentre la storia principale procede secondo copione, sono in realtà le altre sotto-trame a mantenere una certa dose di hype per una serie che, altrimenti, sembrerebbe avviarsi spedita verso un prevedibile epilogo. Infatti la seconda storyline per importanza è senza ombra di dubbio il ritrovo di tutti gli Stark rimasti sotto il natio tetto di Grande Inverno: Sansa, Arya e Brandon. Tutti e tre cresciuti, dopo aver conquistato ognuno la consapevolezza del proprio ruolo all’interno della grande vicenda, ma allo stesso tempo passati da percorsi di formazione diversi che li portano inevitabilmente a guardarsi come degli sconosciuti. Riusciranno i lupi a ritornare un branco per far fronte comune contro chi trama alle loro spalle? Qui gli showrunner si superano, mettendo in atto un vero e proprio whodunit ai danni dello spettatore più diffidente, costruendo premesse che poi vengono completamente, e logicamente, disattese.

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Non altrettanto riescono invece a fare con i tre Lannister, specialmente con un Jaime che, col passare del tempo, ha perso le sfaccettature che erano la forza del suo personaggio. Non che, nella prevedibilità, manchi la coerenza, e quindi è forse l’ora di rinunciare ad una delle specialità della serie: costringere lo spettatore ad aspettarsi l’inaspettato. Non mancano però le battaglie degne di nota dal punto di vista visivo: quella navale che chiude Nata dalla tempesta, quella campale di Spoglie di guerra e quella nel ghiaccio di Oltre la barriera, dove assistiamo anche a quello che è il twist più sconcertante della stagione. Da qui nuovo finale e nuove premesse, stavolta in vista di un ultimo capitolo scoppiettante e pachidermico dove assisteremo alle varie rese dei conti. Con il rischio concreto che, nel voler dare quasi tutto alla fine, la conclusione non sia all’altezza di una storia e di un’attesa lunghe sette anni.