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I morti non muoiono

2019
Titolo Originale:
The Dead Don't Die
REGIA:
Jim Jarmusch
CAST:
Bill Murray (commissario Cliff Robertson) Adam Driver
Chloë Sevigny (agente Minerva Morrison)

Il nostro giudizio

I morti non muoiono è un film del 2019, diretto da Jim Jarmusch.

Dopo aver raccontato la solitudine e l’amore in Solo gli amanti sopravvivono, con protagonisti dei vampiri, Jim Jarmusch torna sul grande schermo con un film decisamente diverso dai precedenti. Un’opera politica, accompagnata da una “finta ironia”, che scena dopo scena ci immerge in un contesto in cui c’è veramente ben poco da ridere. I morti non muoiono è ambientato nella tranquilla cittadina di Centreville, dove non succede mai niente di speciale. All’improvviso, qualcosa non va come dovrebbe. Gli animali iniziano a mostrare comportamenti insoliti, fuggendo e seminando curiosità tra i cittadini. Nessuno sa bene il perché, ma le notizie che circolano sono spaventose. Nessuno prevede la conseguenza più pericolosa che inizierà presto a tormentare Centerville: i morti si risvegliano e gli abitanti della cittadina dovranno combattere per la loro sopravvivenza con coraggio di fronte al susseguirsi degli eventi. Tutti i personaggi costruiti dal regista all’interno della storia sono messi lì per uno scopo ben preciso, ognuno con una caratteristica delineata e che permette allo spettatore di immedesimarsi nelle loro reazioni. Durante una sequenza tre poliziotti entrano – uno alla volta – dentro il bar della città per esaminare un cadavere. È interessante notare le diverse reazioni di queste figure.

Un fulgido esempio di come Jarmusch si sia servito di questa sceneggiatura per mettere in mostra l’essere umano in tutta la sua mostruosità e assuefazione. Si perché, anche questa volta, come in una delle pellicole più famose di George Romero, l’essere umano non è poi tanto lontano dall’essere uno zombie, sempre più schiavo delle proprie debolezze – dallo Chardonnay al Wi-Fi – e incapace di reagire di fronte a tutto. Il film, seppur figlio di numerose pellicole del genere, si avvale di alcune trovate davvero originali. Per esempio il modo in cui avviene il tutto, spiegato dai giornalisti e dalle preoccupazioni dei cittadini, oppure il fumo che esce dalle teste degli zombie una volta decapitati. Esercizi di meta-cinema, dove Jarmusch si diverte a giocare con il cast, lanciando ogni tanto qualche battuta sul finale o sulla sceneggiatura stessa attraverso i personaggi di Adam Driver e Bill Murray e infine la colonna sonora, dove spicca – come filo conduttore – la canzone “The Dead Don’t Die” di Sturgill Simpson.

Dunque una rappresentazione fuori dalle righe, ma che nonostante tutto mette i brividi per sua la tremenda veridicità. Il cast poi viene equilibrato a dovere con le intenzioni stesse dello script, dal personaggio di Steve Buscemi, per la parte più politica, a quello di Tilda Swinton, probabilmente il personaggio più enigmatico e affascinante di tutta la storia. Jim Jarmusch si diverte a omaggiare il cinema di Romero attraverso una regia citazionista il più delle volte, ma totalmente efficace nei momenti in cui lo richiede. Perché nonostante il genere in cui viene relegato I Morti Non Muoiono è davvero spaventoso. Percepito erroneamente dal pubblico come una vera e propria commedia horror – in stile Benvenuti a Zombieland – a fine visione mette in luce una verità piuttosto inquietante: in fondo, anche se magari non abbiamo ancora fatto i conti con i nostri problemi, siamo già tutti degli zombie, solo che ancora non lo sappiamo, o forse, non vogliamo veramente guardarci davanti a uno specchio per poi confrontarci con la nostra agghiacciante realtà.