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I Am All Girls

2021
REGIA:
Donovan Marsh
CAST:
Deon Lotz (FJ Nolte)
Erica Wessels (Jodie Snyman)
Masasa Mbangeni (Thamsanqa)

Il nostro giudizio

I Am All Girls è un film del 2021, diretto da Donovan Marsh.

L’inizio è già la fine: una confessione scomoda al punto da non essere resa pubblica. E poi la casa dell’orco e il traffico di giovani esseri umani. Come in una favola senza il lieto fine. Questo l’incipit di I Am All Girls. Il film, ambientato nei giorni bui e tesi dell’Apartheid (la politica di segregazione razziale istituita nel 1948 dal governo di etnia bianca del Sudafrica), si ispira a eventi realmente accaduti negli anni ‘80 a Johannesburg. Un poliziesco dalle tinte crime e mistery che, strada facendo, assume sempre di più le vesti di un revenge-movie. Un viaggio intorno alle donne, per mostrare una realtà ancora oggi poco conosciuta. Quella della tratta di bambine. Giovanissime, rapite e cedute a uomini di potere. Vestite di bianco, simbolo di verginità, con qualche lacrima quieta che scivola lungo le ciglia. Diretto e pungente, Donovan Marsh recrimina al patriarcato l’ipocrisia celata nell’apparente progresso rispetto alla libertà e ai diritti delle donne. Il fattore meno considerato ma più interessante è la complicità che, nell’esercizio della violenza, si stabilisce tra maschi potenti, un costume purtroppo ancora molto diffuso. C’è una solidarietà maschile nella violenza e nell’osceno. Le bambine di I Am All Girls vengono rapite ai famigliari e cedute in Medio Oriente, probabilmente agli sceicchi iraniani, in cambio di petrolio per aggirare così l’embargo. Una volta abusate vengono rispedite in patria e vendute in bordelli di bassissimo rango. La trama del film inizia con un prologo, ripreso su nastro.

È il 1994, siamo a Johannesburg e Gert de Jager confessa alla polizia di essere il responsabile del rapimento di sei ragazzine. Le minorenni non verranno mai ritrovate e il nastro della confessione mai reso pubblico. Questo perché il rapitore rivela che il suo operato è commissionato da alcuni membri del Partito Nazionale. Una bambina, però, sopravvive ai suoi aguzzini, tornando vent’anni dopo per vendicare se stessa e le sue compagne di sventura. Per farlo indossa i panni di una giustiziera della notte, eliminando uno alla volta tutti coloro che hanno preso parte alla serie di rapimenti. Sulle sue tracce arriva una detective della polizia, una specie di Lara Croft, determinata a fermare questo terribile ingranaggio. Raccontare le donne e dei problemi che le riguardano mette a disagio. Perché il mondo delle donne non è e non dovrebbe essere una storia a parte, una sezione di un concorso cinematografico, un gruppo da proteggere, un colore con il quale essere identificate. Le donne sono esseri viventi al pari degli uomini, capaci di interagire e di uscire dai ghetti che cultura e società hanno cucito loro addosso come un abito su misura. “Nel paesi mussulmani nessun uomo ha mai nascosto la faccia sotto un lenzuolo per uscir nelle strade – scrive la Fallaci -. In Cina nessun uomo ha mai avuto i piedi fasciati e ridotti a sette centimetri di muscoli atrofizzati e di ossa rotte. In Giappone nessun uomo è mai stato lapidato perché la moglie ha scoperto che non era vergine”.

La femminilità in I Am All Girls rivendica di essere raccontata non come una nota di demerito, non come identità di cui vergognarsi, non come status a cui rinunciare, ma come  simbolo da mostrare con vanto. Un caleidoscopio di emozioni, con tutte le contraddizioni che una natura complessa come quella femminile esprime. Piangono le bambine schiave, ma le loro non sono lacrime simili alle nostre, non sono infelici. È quello il loro destino al quale non è possibile ribellarsi. La parola amore non è compresa nel vocabolario. Negli occhi una sola preoccupazione: non farsi ammazzare. E per evitarlo un solo modo. Assecondare l’orco. Perché a cosa serve una donna giovane e bella se non per procurare piacere anche quando a pretenderlo non è solo uno sconosciuto ma chi, come un famigliare, dovrebbe proteggerla? Secondo la Commissione Europea almeno 250 mila bambini spariscono ogni anno in Unione Europea, un bambino ogni due minuti. Ogni anno nel mondo 15 milioni di ragazze si sposano prima di aver compiuto la maggiore età, 37.000 ogni giorno. Una ogni 2,5 secondi. Come Rawan, morta per lesioni interne dopo la prima notte di nozze, lei bambina di 8 anni sposa di un uomo di 40. Poco conta se il racconto sudafricano, a tratti, veste i panni di un poliziesco, quasi a trascurare il tema portante. Non importa se il film presenta la semplificazione dei fatti la cui atrocità, diversamente,  ci rende allo stesso tempo tutti vittime e carnefici. E che i nostri occhi e la nostra anima scelgano la penitenza giusta.