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Hostiles – Ostili

2017
Titolo Originale:
Hostiles
REGIA:
Scott Cooper
CAST:
Christian Bale (Capitano Joseph J. Blocker)
Rosamund Pike (Rosalie Quaid)
Wes Studi (Falco Giallo)

Il nostro giudizio

Hostiles – Ostili è un film del 2017, diretto da Scott Cooper.

1892. Nel profondo Texas, l’esercito degli Stati Uniti ha ucciso o imprigionato gran parte dei nativi americani. Un vecchio capo tribù ormai malato e prossimo alla morte, chiede di poter essere riportato nella sua terra, per donare il suo corpo alla natura definitivamente. La spedizione vedrà a capo il capitano Joseph Blocker (Christian Bale), uomo che cova ancora rabbia e odio verso gli stessi nativi americani, per una guerra di confine che ha portato a centinaia di morti. Le terre desolate del Texas, però, vedono ancora la minaccia dei Comanche, assassini furiosi e fuori di testa. Alla carovana si aggiungerà anche una donna in cerca di vendetta per la famiglia uccisa.

Hostiles – Ostili presenta i classici difetti e pregi del regista inglese, proponendo un particolarissimo road movie western affascinante, ma al contempo molto freddo. Cooper non ha intenzione di reinventare il genere, usa tutti gli stilemi fondamentali per raccontare una storia di cambiamento, della naturale evoluzione e comprensione umana. Difatti siamo ormai prossimi al ‘900, il mondo esige una trasformazione, un radicale cambiamento per proiettare l’umanità verso il futuro e il nuovo secolo: ha ancora senso tenere una barriera di ostilità tra uomini quando è lo stesso mondo che si accanisce contro ogni singolo essere umano? Le donne, ancor prima degli uomini, sembrano aver capito e percepito la necessità di andare avanti, sopprimere la vendetta per la comprensione. Chiudere un capitolo per cominciarne un altro. Magari lontano da quelle terre aride dove niente può più crescere. Christian Bale, attore di grande talento, porta nel suo capitano Blocker tutto il peso di un uomo morto dentro, uno sguardo fermo, oscuro e profondo, la risolutezza di un militare, una barba incolta che assieme agli occhi sono elementi che catturano l’attenzione dello spettatore. La voce roca, bassa, spezzata, il capitano Blocker è un uomo che ha visto tanto, forse troppo, per lui è difficile voltare pagina, l’uomo forgiato negli scontri nella frontiera vive e muore da solo, lontano da tutti. La stessa donna che lo accompagnerà, Rosalie Quaid (Rosamund Pike), riuscirà ad attirare l’attenzione più spirituale che carnale dell’uomo, per riaccendere quella sopita fiamma di speranza in un domani diverso.

Come da prassi del genere, Hostiles vive di lunghe sequenze di silenzi, un’attenzione maniacale a come fotografare i suoi attori, ai dettagli della divisa e alle sequenze esterne. Da sottolineare in particolare un’intera sequenza notturna sotto la pioggia, veramente impressionante per il risultato estetico. Fare film western oggi è davvero difficile, il pubblico li ha lasciati dietro, nella storia del cinema, e difficilmente riesce ad apprezzare opere di questo calibro. La stessa narrazione distaccata che propone il regista non aiuta a fidelizzare con lo spettatore, in virtù anche della classica decimazione della carovana, che porterà quindi i superstiti a lottare contro il tempo per evitare la morte e arrivare sani e salvi. Hostiles – Ostili, nonostante tutto, è prezioso, perché Scott Cooper diventa, film dopo film, sempre più abile con la macchina da presa, lasciando parlare le lunghe e ampie riprese di un Texas arido, nuovamente attraversato da uomini con le armi che non vedono l’ora di gettarle a terra, assieme alle loro divise, per poter attendere l’alba del giorno dopo con una leggerezza che la guerra sembra vietargli.