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Home Invasion

2023
REGIA:
Graeme Arnfield

Il nostro giudizio

Home Invasion è un film del 2023, diretto da Graeme Arnfield.

Nel 1966 un’infermiera nera americana viene aggredita nella sua casa: subisce quella che poi si chiamerà una home invasion. Proprio per ottenere maggiore protezione, almeno nelle mura domestiche, la donna allestisce un dispositivo di controllo elettronico per chi vuole suonare alla sua porta. È l’embrione dello spioncino con la videosorveglianza. Il documentario narrativo Home Invasion di Graeme Arnfield racconta l’invenzione del campanello. Presentato alla Berlinale 2023 nella sezione Forum Expanded, quella che ospita tradizionalmente le opere più strane e sperimentali, il film è interamente girato attraverso uno spioncino videosorvegliato. All’inizio, appunto, conosciamo l’invenzione, l’evoluzione e il perfezionamento dell’attuale doorbell, il campanello elettrico come oggi lo conosciamo.

L’idea di collegare lo spioncino di casa a una telecamera che riprende 24 ore al giorno si rivela presto a doppio taglio: il dispositivo che doveva introdurre maggiore sicurezza porta invece più paranoia, e soprattutto voyeurismo, ovvero la continua smania di guardare cosa sta succedendo fuori. Servendosi delle vere riprese registrate, ciò che il film mostra è al limite dell’incredibile: vediamo i corrieri che consegnano i pacchi, certo, ma anche i ladri che li rubano, insieme a veri e propri delinquenti fuggiaschi che vengono inseguiti dalla polizia. Perché proprio le forze dell’ordine, viene spiegato, fanno un uso decisivo della videosorveglianza privata, in grado di identificare sospetti e risolvere crimini. C’è un folle che lecca il campanello. C’è un bambino che ci sputa sopra, regalandoci la ripresa filamentosa della saliva colata. Di tutto passa sotto l’occhio bionico degli spioncini: per combattere la home invasion si arriva all’estinzione della privacy.

Nelle immagini registrate, poi, non troviamo solo persone. Anche vari animali si alternano davanti all’obiettivo, in una deriva che va dal grottesco all’horror, come il gigantesco orso che si avvicina all’abitazione o il serpente che striscia sullo spioncino. E ovviamente sono impresse anche catastrofi naturali, quando avvengono, per esempio un incendio o una tempesta. Nella seconda parte poi il discorso slitta sul piano cinematografico, e se possibile diventa ancora più interessante: l’essere guardati è infatti un archetipo del cinema dell’orrore. Da Griffith in poi, passando per Scream e Panic Room, ecco tutti i personaggi spiati sullo schermo, videosorvegliati, guardati a vista dagli assassini che vogliono farli fuori. Un’invenzione tecnica diventa materia narrativa. Nell’ultimo segmento, infine, Home Invasion ricostruisce la rivoluzione industriale di inizio Ottocento e la rivolta dei luddisti inglesi, che spaccavano i telai meccanici proprio per contestare il ruolo cannibalico della tecnologia nei confronti dell’uomo. La tecnologia, infatti, ci aiuta o ci domina? I luddisti finirono dalla parte sbagliata della Storia, ma il film si permette di metterlo in dubbio. Tutto ciò partendo da un semplice campanello e facendoci osservare per 90 minuti dal buco di uno spioncino. Insomma, un bel trip.